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Dulko e Pennetta tifose vip

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Ilsignor Josè Lamela, papà di quell'Erik che per bagnare il suo esordio nel campionato italiano ha pensato bene di tirare fuori un sinistro «metafisico», esulta, abbraccia Sofia (la fidanzata del figlio) e poi tira fuori una frase tipicamente paterna: «Un gol molto bello, ma mio figlio non sta giocando benissimo. È troppo a ridosso delle punte». Tutti gli altri, invece, si accontentano. Alla prodezza di Lamela scattano in piedi come molle, in tribuna autorità, l'ad Claudio Fenucci, il consigliere Mauro Baldissoni, Joe Tacopina e l'ex presidente Roberto Cappelli. Franco Baldini, raggiunto a inizio gara da una processione di vecchi e nuovi conoscenti, resta fermo e impassibile, meravigliato da un gol del genere. Restano fermi e impassibili, ma perché di fede palermitana, anche il presidente del Senato Renato Schifani e il segretario del Pdl Angelino Alfano. Walter Sabatini, invece, è nascosto in uno degli sky box in cima alla Monte Mario in compagnia dei tattici Simone Beccaccioli e Marcos Lopez e dell'interprete Claudio Bisceglia. Esultano, qualche fila più in su, Pjanic e Cicinho. Battono le mani, e si stropicciano gli occhi al replay, dal solito palchetto della tribuna d'onore, Francesco Totti e il piccolo Cristian. Applaudono, da un altro palchetto, la tennista Gisela Dulko e la sua compagnia di doppio Flavia Pennetta, avvistate all'uscita dall'Olimpico insieme a Gago (marito della Dulko) e all'amico Heinze. Unico assente, ma incollato davati al televisore, il presidente Thomas DiBenedetto, atteso a Roma tra martedì e mercoledì per presenziare all'assemblea dei soci di giovedì. La sua speranza è rifarsi, con gli interessi, a Genova e sabato contro il Milan. M.D.S.

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