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Nessuno vuole scappare, è il campionato dei piccoli passi

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LaJuventus spreca una grande occasione, guadagna un punto, ma oggi si scatenerà la muta degli inseguitori. A cominciare dall'Udinese, ma anche la Lazio, mentre Cagliari e Napoli dovranno vedersela tra loro. Due volte avanti, due volte raggiunta da un buon Genoa, una Juve che produce lampi ma anche parentesi buie, Pirlo in grande evidenza, Matri due gol. Per Del Piero, i sei minuti di recupero, inutile umiliazione. Nel primo anticipo, ancora una rimonta felice per Montella, pari a Firenze nonostante un sublime Jovetic, doppietta spettacolare. Ci si avvia dunque verso un turno infrasettimanale illuminato dalla sfida del San Paolo tra Napoli e Udinese, attraverso una domenica che potrebbe modificare in modo significativo una classifica fin qui inattesa, ma anche inattendibile nella sua riottosità a delineare valori effettivi. Tornano in campo le romane, paradossalemente il calendario sembra agevolare la Lazio, in trasferta, e fiormulare promesse per un'ulteriore miglioramento di una posizione già gratificante. Reja deve fronteggiare qualche assenza importante, però il Bologna non sembra ostacolo arduo, nonostante la vittoria a Novara. Maggiori impacci per la Roma, all'Olimpico arriva il Palermo di Mangia, finora deludente soltanto contro il Milan, non proprio l'ultimo arrivato. Luis Enrique sereno e piacevolmente ironico, del tutti inutili i tentativi di delineare una formazione che sarà decisa solo stamane. «Io la so, ma non ve la dico», ha chiarito il tecnico. E chi ne dubitava? Favorite le milanesi, però con qualche apprensione, la disperazione del Lecce e la solidità tattica del Chievo suggeriscono di non dare tutto per scontato. Minori affanni dovrebbe soffrire l'Udinese che riceve il Novara, il giovedì di Europa League, amministrato da Guidolin con il turnover, non avrebbe dovuto lasciare segni.

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