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Lazio che risveglio

L'esultanza dell'attaccante tedesco della Lazio Miroslav Klose

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Tutto come un anno fa. La Lazio vince in rimonta a Firenze e d'un tratto ritrova gioco, risultato e convinzione. Ritrova, soprattutto, un Hernanes che da tempo non si ripeteva a livelli simili. Invece il brasiliano, migliore in campo insieme al solito Klose, sfrutta la scintilla del secondo gol in campionato per regalare una prestazione sublime. Dribbling, aperture, sombreri. In alcuni momenti sembra addirittura più veloce degli avversari. Illusione ottica, probabilmente, ma un Profeta così merita in pieno la convocazione nella Seleçao. A Firenze sembrava tutto scritto. I viola di Mihajlovic erano reduci dal brillante pareggio conquistato a Napoli, la Lazio aveva giocato appena tre giorni prima, perdendo, in Europa League. Il gran caldo del Franchi doveva fare il resto. I biancocelesti, invece, sono riusciti a ribaltare il pronostico interpretando al meglio le fasi cruciali della gara, soffrendo nella parte centrale della ripresa ma accelerando nel finale quando anche i viola avevano dato tutto. Merito di Reja che inserendo a un quarto d'ora dalla fine Matuzalem per uno spento Cissé si prende il controllo del centrocampo e affonda il colpo finale. Ledesma e compagni scendono in campo con il lutto al braccio per il massaggiatore Walter Pela che ha appena perso il padre. Fin dall'inizio si intuisce il canovaccio della partita, con i viola che vivono di fiammate improvvise (Cerci fa impazzire Radu) e i biancocelesti più manovrieri. Al 9' sblocca proprio Cerci, che controlla in area (forse con il braccio, i replay non chiariscono) e trafigge in diagonale Marchetti. I 500 tifosi biancocelesti sugli spalti temono il peggio, invece la Lazio avanza il raggio d'azione e al 28' trova il pari con Hernanes. Il Profeta recupera un pallone nella propria metà campo e avvia un'azione che lui stesso concluderà: assist di Klose, doppio passo su un incerto De Silvestri e diagonale sul secondo palo. Da quel momento il brasiliano diventa immarcabile. Impegna ancora Boruc di testa, poi manda in porta Gonzalez che spreca. Nella ripresa la Lazio riparte di slancio e il portiere della Fiorentina deve esibirsi in un miracolo per togliere un colpo di testa di Dias da sotto la traversa. A quel punto le fatiche di coppa si fanno sentire e i biancocelesti calano. La Fiorentina arriva sempre più spesso al limite dell'area ma fortunatamente Dias torna nella versione extralusso e Stankevicius non fa rimpiangere Biava. Quando non bastano loro, ci pensa Marchetti a negare un gol fatto al solito Cerci. Reja stavolta non aspetta gli ultimi minuti per effettuare i cambi. Entrano Lulic e Sculli per Radu e Gonzalez. Qualche minuto dopo è Cissé a fare spazio a Matuzalem. La partita cambia di nuovo. All'81' Klose spedisce a lato da posizione favorevole, ma si riscatta pochi minuti dopo. Lancio di Ledesma per Sculli che scatta sul filo del fuorigioco e di testa rimette al centro. Sul pallone si avventa il Kaiser che non perdona e dà il secondo dispiacere ai tifosi viola. Dopo il contestato gol nella Champions 2010, sulle colline fiesolane se lo sogneranno di notte.   Altri sogni, ben più dolci, quelli dei biancocelesti. La Fiorentina si conferma vittima preferita (167 gol ai viola compresi i due di ieri) e, l'anno scorso, la vittoria in Toscana diede la svolta alla stagione. Non si poteva scegliere modo migliore per vivere i quindici giorni che separano dal derby.

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