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Napoli fa festa col Villarreal

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Atmosfera da brividi all'udir l'inno della Champions al San Paolo dopo 21 anni. «Questa è musica per le nostre orecchie» recitava uno striscione e l'orchestra Mazzarri ha suonato dall'inizio alla fine. C'era una volta il Napoli nella Coppa dei Campioni, c'è ora il Napoli in Champions ed è una favola: 2-0 in diciassette minuti, secondo posto nel girone alle spalle del Bayern Monaco che ieri ha conquistato la seconda vittoria contro il Manchester City di Mancini. A tu per tu con il portiere avversario, diagonale di Hamsik abilissimo a eludere il fuorigioco e a mettere in discesa la partita (14' pt). Il ferro si batte finché è caldo: Lavezzi manda in tilt Gonzalo che lo atterra nell'area piccola. A Cavani l'onere e l'onore di realizzare il rigore. I tre tenori incantano il San Paolo, i tifosi napoletani stropicciano gli occhi per una partenza fulminante. Funziona la manovra, fluida e veloce, giganteggia il centrocampo con Inler che in Gargano ha la su spalla ideale, monumentale Campagnaro su Nilmar e Rossi. A nulla è valsa la pretattica di Garrido, Pepito c'è, ma è statico, meglio nella ripresa, pericoloso Nilmar, male la difesa che commette diverse ingenuità. Stupisce la poca determinazione nell'affrontare la gara. Nel primo tempo, l'allenatore iberico ridisegna la squadra inserendo la mezza punta Camunas per Rodriguez. Il ìsottomarino” preme, ma in modo sterile e non trova sbocchi né in mezzo né sulle fasce. Si riprende con gli azzurri meno intensi e aggressivi e con gli spagnoli che sembrano delle furie, subito un guizzo di Rossi. Gli azzurri contengono e sprecano in contropiede con Lavezzi e con il Matador che uscirà stanchissimo (infortunio alla caviglia che preoccupa un po') per Pandev. Standing ovation per lui e più tardi per Hamsike Lavezzi sostituiti da Mascara e Santana. Poca lucidità nel finale ma i napoletani giocano e soffrono tutti insieme. Sono una squadra. E la notte si fa emozione per la prima al San Paolo che esulta e va a dormire cantando «o' surdato namorato».

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