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MatteoDe Santis La prima volta è arrivata. Forse un pochino più tardi del previsto e non proprio nel modo sognato, ma l'importante è che questa benedetta prima vittoria in questo strano campionato italiano non sia più una chimera ma la pura e semplice realtà. Luis Enrique ha la faccia di chi si è appena scrollato di dosso una bella zavorra e, in attesa di una forma ancora in fase di sperimentazione, può sbattere in faccia a tutti la sostanza dei primi tre punti. «Sono soddisfatto - gongola l'asturiano - e sono contento per tutti. Nonostante qualche pericolo di troppo nei minuti finali e le difficoltà che ci ha creato il Parma, ce l'abbiamo fatta. C'è ancora tanto da migliorare, ma come sempre siamo stati noi a fare la partita. Oltre al gioco, poi, siamo riusciti a portare a casa anche il risultato. Sono felice». Felicità è quell'incornata da purosangue dell'area di rigore di Osvaldo, Mirante che non ci arriva e quella bella sensazione che dà l'essersi finalmente sbloccati. «Potevamo gestire meglio il finale, d'accordo, ma questa squadra ha così tanta voglia di vincere che ha paura di perdere il risultato. Era già successo con il Siena, ma è una cosa normale. Soprattutto quando si giocano tre partite in una settimana». Parma ha portato i primi tre punti, ma, dal punto di vista di Luis Enrique, anche tanti altri progressi. «La nostra circolazione di palla è stata molto più veloce rispetto a quella di giovedì scorso. Siamo stati bravi a rimanere molto corti. Osvaldo e Borini sono perfetti, a seconda delle situazioni, sia per fare le punte centrali che gli attaccanti esterni». Stavolta, per fortuna della Roma, la rotazione ha portato Osvaldo al posto giusto nel momento giusto. E Totti? «Francesco ha fatto un'ottima partita sia per quanto riguarda l'impegno impegno che l' atteggiamento. Ha partecipato tantissimo al gioco e tutta la squadra gli è andata dietro. Lui è un calciatore diverso e per questo ha tenuto la palla nei momenti delicati. Totti ha la massima libertà nel nostro gioco d'attacco, tanto che per me dovrebbe stare il più possibile vicino alla porta». Adesso, con questa vittoria, il futuro fa molta meno paura: «Prima per qualcuno eravamo patetici, ora siamo migliorati. Noi siamo persone, non macchine. Abbiamo sempre lavorato, ma questa vittoria ci dà tranquillità. Adesso vogliamo far vedere di cosa siamo capaci anche ai nostri tifosi all'Olimpico». L'Atalanta è avvisata.

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