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Brodino rosso

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La Ferrari immagina un futuro roseo e si crogiola nel suo passato carico di trofei, ma nel presente va avanti a tentoni. Sui circuiti lenti la F150 Italia stenta, su quelli veloci va, leggi Silverstone o Monza. Forse, anzi no. Allora è colpa delle temperature. Il freddo non aiuta i pneumatici a riscaldarsi, ma neppure il caldo a quanto pare. L'organizzazione è sbagliata: via l'ingegner Costa, si cambia. È tutto migliorato, non proprio. Un rebus, chiamate un bravo enigmista. Per fortuna c'è un fuoriclasse che si chiama Alonso, blindato fino al 2016. Perché se la Ferrari fosse quella in mano all'onesto Massa, i tifosi potrebbero rimanere delusi ancora a lungo. Ma si diceva di un Fernando da applausi, spinto dal suo popolo. La sua unica chance era al via: "Ritornare sul podio a Monza indossando la tuta di questa scuderia è sempre molto speciale. Negli ultimi Gp sono partito bene ma ero troppo indietro, qua sapevamo che se la macchina fosse andata bene c'era spazio fino alla prima curva per passare e ho sfruttato al massimo il nostro potenziale. Con la safety-car, mi sono permesso in quei due o tre giri di guardare il pubblico, vedere la gente che esultava mi ha esaltato. Poi non eravamo competitivi per battagliare per la vittoria: sapevo che prima o poi la Red Bull ci avrebbe passato, quindi mi sono concentrato per arrivare sul podio. Poteva starci il secondo posto, ma con le gomme più dure la prestazione è calata drasticamente". Non si poteva fare di più, ha spremuto il massimo dalla macchina e come promesso ha rischiato: "Quando si è trattato di difendere la posizione su Vettel sono stato duro e ho risposto colpo su colpo. Non avevamo niente da perdere. È stato un Gran Premio particolarmente serrato, ancora uno o due giri e molto probabilmente avremmo perso il podio in favore di Hamilton. Schumacher ci è stato d'aiuto perché lo ha tenuto dietro facendogli perdere venti o trenta secondi nella prima fase di gara". Stefano Domenicali, il capo della Ges, oltre ai complimenti e agli elogi di rito, ha capito che il suo pilota di punta non ha intenzione di fare il comprimario ancora per molto: "Ha difeso strenuamente l'arrivo. Dobbiamo lavorare sodo per dargli una vettura più forte". L'altro portacolori, Massa, che dopo il 2012 potrebbe lasciare il volante al giovane Perez, non riesce proprio a mandar giù l'incidente con la Red Bull: "Il mio problema è stato Webber che mi ha toccato, mi sono girato e ho perso tante posizioni, poi ho perso tempo nel passare macchine che non avevano un passo veloce. Un peccato, senza questa difficoltà potevo essere a lottare lì davanti per il podio perché la monoposto andava, il passo non era male ed anche le gomme si sono comportate bene". Una sola vittoria su tredici corse è davvero un magro bottino per la Ferrari. E nelle ultime sei gare si prevede sofferenza.

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