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A Monza decima pole stagionale per Vettel. Anche Hamilton in prima fila Alonso solo quarto a sei decimi, per i ferraristi un'altra gara di rimonta

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Masoltanto un miracolo potrebbe rendere sensati i fideistici sacrifici dei ferraristi, ai quali Alonso, Massa e le F150 Italia non sembrano assolutamente in grado di corrispondere in misura soddisfacente. Le qualifiche del Gp d'Italia hanno infatti dettato una griglia più o meno identica alle precedenti, con la Red Bull di Vettel in pole per la 10ª volta su 13, la McLaren di Hamilton al suo fianco in prima linea e le due Ferrari confinate in seconda e terza. Una griglia che sarebbe fisiologica su ogni pista ma che a Monza fa spalancare le braccia per la rassegnazione persino a Montezemolo, e non solo perché anche il presidente, come i 40.000 correligionari sugli spalti, coltivava illusioni da tifoso. Fino a due settimane fa, prima della ripresa del campionato dopo le ferie, la Ferrari veniva generalmente indicata favorita tanto nel Gp del Belgio quanto, ancor di più, nella corsa di casa. Il modo in cui Alonso aveva vinto a Silverstone, in assetto tecnico non dissimile da quello richiesto a Spa e a Monza, aveva convinto tutti della sua superiorità sulle piste superveloci, quelle che richiedono basso carico aerodinamico. Invece sono arrivati due flop. E se quello di Spa poteva venir parzialmente giustificato dal freddo e dalla pioggia (le F150 faticano a mandare in temperatura le gomme), il caldo di ieri a Monza ha dimostrato che i problemi stanno altrove. Rispetto a Silverstone, in effetti, sono cambiate molte cose, a cominciare dagli azzeccatissimi sviluppi di Red Bull e McLaren. Mentre gli altri miglioravano, la Ferrari non riusciva neppure a restare uguale, perché nel frattempo ha operato una misteriosa marcia indietro a livello di sospensioni, rinunciando ai nuovi attacchi di quella posteriore che erano stati uno degli elementi-chiave della vittoria inglese. Perché? Mah. L'unica cosa che mi viene in mente è che sia Spa, causa la compressione dell'Eau Rouge, sia Monza, per l'altezza dei cordoli, sono molto traumatiche per le sospensioni. Non va inoltre dimenticato che il Gp d'Inghilterra è stato l'unica corsa disputata senza col divieto di utilizzare i gas di scarico motore a fini aerodinamici, una proibizione introdotta dalla Fia proprio quel giorno ma subito rimossa su richiesta di tutti gli altri team. Sia come sia, ieri Vettel ha staccato Alonso di sei decimi, che su una pista da 245 l'ora di media sono un'enormità. Certo, a sentire le comunicazioni radio fra il campione del mondo e il suo team, sulla Red Bull di Vettel s'è guastato il kers, cioè il dispositivo per il recupero e il riutilizzo dell'energia cinetica sviluppata in frenata che regala ai motori la bellezza di 80 cavalli in accelerazione. Se non s'è trattato di un bluff in mondovisione, il tedesco ha compiuto un'impresa mostruosa in qualifica ma oggi in gara (vista l'impossibilità di effettuare riparazioni) gli sarà difficile sia partire bene sia difendersi dai sorpassi. Peccato che, però, gli unici candidati ad approfittarne sembrino, ancora una volta, Hamilton e Button.

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