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Daniele Palizzotto L'Atalanta trema.

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«Unaspada di Damocle pende sulle nostre teste», ha commentato il tecnico Colantuono. E in effetti il processo sportivo potrebbe porre fine alla carriera del 38enne Doni, ma soprattutto costringere l'Atalanta a emulare l'impresa compiuta dalla Reggina nel 2006/07, quando i calabresi ottennero una miracolosa salvezza nonostante gli undici punti di penalizzazione. In serie B tira un sospiro di sollievo l'Ascoli (retrocessione evitata, Palazzi ha chiesto 6 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato), mentre rischiano 5 anni di squalifica (con proposta di radiazione) Beppe Signori e gli altri deferiti per «associazione finalizzata alla commissione di illeciti», cioè Paoloni, Erodiani, Sommese, Bellavista, Buffone, Bressan, Gervasoni, oltre al presidente del Ravenna Fabbri e al tecnico Santoni. «La richiesta della Procura Federale - spiega Beppe Signori - non tiene conto delle intercettazioni che abbiamo prodotto. Io ho portato prove oggettive che dimostrano, senza alcun dubbio, che non può far parte di un'associazione che si fondava su contatti diretti, chi, come me, non ha mai fatto nè ricevuto una telefonata». E così, al termine della prima giornata del processo, sorride soltanto chi ha deciso di patteggiare: il Chievo pagherà un'ammenda di 80 mila euro, Bettarini e Micolucci sconteranno 14 mesi di squalifica, Tuccella e Parlato tre anni di stop (ma rischiavano la radiazione). Questa mattina si riprende, la parola passa alle difese. Poi la Disciplinare si riunirà in camera di consiglio: la sentenza è attesa per l'inizio della prossima settimana.

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