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Howe operato, Londra a rischio

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Èapparso così ieri pomeriggio Andrew Howe al termine dell'intervento chirurgico di ricostruzione del tendine d'Achille sinistro, all'uscita dalla sala operatoria della Clinica Ortopedica di Perugia. Il suo infortunio è una brutta tegola per la spedizione azzurra ai mondiali coreani di fine agosto ma è anche un campanello di allarme in vista di Londra 2012 rispetto ad un tendine che non ha mai smesso, a due anni dal precedente intervento, di dargli fastidio. L'intervento, eseguito dal prof. Giuliano Cerulli, alla presenza del prof. Carlo Tranquilli (Direttore dell'Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI) ha avuto un esito positivo. Tutto si è svolto regolarmente, secondo quanto raccontato dal Responsabile sanitario della FIDAL, prof. Giuseppe Fischetto: «L'intervento è tecnicamente riuscito – le sue parole - è stata effettuata la ricostruzione della continuità del tendine che, peraltro ha rivelato una buona consistenza. Ciò potrebbe deporre positivamente per la ripresa sportiva». Stamattina l'aviere reatino lascerà la clinica con un nodo alla gola e certamente tanta voglia di dimenticare una stagione che aveva iniziato a girare per il verso giusto dopo la decisione di dedicarsi con maggiore costanza allo sprint (agli Assoluti di Torino, l'inatteso secondo posto nel lungo con 7,68 lo aveva convinto ad accantonare per il momento la pedana), collezionando anche il successo nei 200 metri al Compeed Golden Gala dello Stadio Olimpico. Il 20.31 centrato in quella occasione, il 26 maggio, resta il suo picco stagionale, che lo colloca al diciassettesimo posto (terzo europeo) nelle liste mondiali dell'anno. In stagione, anche il personale sui 400 metri, 45.70, realizzato l'8 maggio, nella prova d'esordio, a Pavia.

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