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La Lazio gioca i jolly

Edy Reja

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In attesa della seconda uscita stagionale, oggi alle 17.30 contro l'Union Ripa, il test con i dilettanti del Cadore ha già svelato qualcosa della Lazio che sarà. Reja ha cambiato modulo nell'intervallo, passando dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1 e, a fine gara, ha svelato le sue intenzioni: «È importante avere uomini con caratteristiche diverse. Ci permetterà di cambiare disposizione a partita in corso per sorprendere le difese avversarie». È il dogma di tutta la campagna acquisti: forza fisica, esperienza internazionale, ma soprattutto versatilità. Anche così si spiegano colpi come Lulic, Konko, Stankevicius o la riconferma di Sculli. Tutto ruota intorno alla difesa. Per ora Reja è restato fedele alla linea a 4. Ma tenendo presente che Radu nasce centrale e che elementi come Lulic e Konko hanno buone doti di spinta, non è difficile ipotizzare un passaggio alla retroguardia a 3. Specie se si considera che, con in area un ariete come Klose (o il sostituto designato Kozak) la spinta sulle fasce potrebbere essere un'arma fondamentale. Tanto che il tecnico non ha accantonato del tutto l'idea di un «classico» 4-4-2, con Lulic a macinare chilometri tanto sulla sinistra che sulla destra. In quel caso si sacrificherebbe un uomo a centrocampo. Particolare rilevante considerando la tanta qualità presente nel reparto. A partire titolari, nel 4-3-1-2 di base, dovrebbero essere Cana, Ledesma e Mauri. I primi due possono convivere tranquillamente anche nel 4-2-3-1, permettendo al tecnico di ripescare sulla tre quarti i vari Sculli, Zarate, Gonzalez o avanzare lo stesso Mauri. Senza contare che il brianzolo, come ammesso dallo stesso Reja, può benissimo scambiarsi di posizione con Hernanes, essendo in grado entrambi di giocare sia da interni che dietro le punte. In attacco, poi, le combinazioni sono tantissime. Dando per probabile l'addio di Floccari, la coppia di partenza sarà Klose-Cissé. Almeno uno dei due in campo ci sarà sempre. Con Klose, maestro di sponde e assist, potrebbe trovarsi benissimo anche Rocchi, abilissimo negli inserimenti sul filo del fuorigioco. Con Cissé, capace di giostrare sia da prima che da seconda punta, potrebbe essere rilanciato in prima linea lo stesso Zarate, per una coppia che prometterebbe potenza, fantasia e imprevedibilità. Senza contare i giocatori che, almeno inizialmente, dovrebbero partire in panchina. Oltre a Zarate, Sculli e Kozak, ecco Brocchi (quando ci sarà bisogno di corsa), Matuzalem (tasso tecnico indiscutibile), Bresciano e Stankevicius. Una sola cosa è chiara: difficile immaginare una Lazio come quella di quest'anno, con gli stessi undici usati in gran parte del girone d'andata. I biancocelesti saranno camaleontici, come piace a Reja.

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