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Il campionato cambia pelle

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Lamozione al secondo calciatore extracomunitario passa all'unanimità: potrà essere sostituito un elemento che verrà ceduto all'estero, così come un calciatore che va in scadenza di contratto. L'unico vincolo è relativo ai giovani giocatori in scadenza - al loro primo contratto da professionisti - contrattualizzati dopo il 1 luglio 2009. Un modo per evitare tesseramenti strumentali ed illusioni artefatte, al fine di avere sempre un posto da extracomunitario libero in chiave mercato. «È un passo importante - ha sottolineato il numero uno della Lega Beretta - era una condizione fondamentale per il recupero della competitività da parte della serie A». Parziale successo della Lega quindi, ora più propensa a negoziare sullo snodo dei fuori rosa. La giornata in via Allegri era iniziata con le dichiarazioni di Luciano Spalletti - casualmente dalle parti della Figc - intercettato dai cronisti e interpellato sulla vicenda legata all'eventuale revoca dello scudetto. «La Roma in quella stagione avrebbe meritato di più». Oltre all'ex tecnico giallorosso, nessuno osa toccare lo scudetto degli onesti, quello assegnato all'Inter da Guido Rossi e che in tanti, oggi, vorrebbero revocare dopo aver letto la relazione del Procuratore federale Palazzi. I consiglieri federali si tengono alla larga dall'argomento, nicchiano, si chiamano fuori. Ognuno, all'uscita, ha la relazione del procuratore federale in mano: la devono ancora leggere, ma più o meno tutti si sono fatti già la propria idea. Non sarà facile per il presidente Abete mantenere il gruppo compatto fino alla decisione che maturerà entro il 18 luglio. «Questo tavolo non è deputato a emettere sentenze di questo tipo», ha dichiarato uscendo il presidente della Lega dilettanti Tavecchio. Stesso spartito per il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri: «Vorrei non decidere, e credo che non spetti al Consiglio federale farlo, ma ai giudici competenti. Moratti potrebbe fare un passo indietro e restituire lo scudetto». Volenti o nolenti, il presidente federale vuole prendere una decisione condivisa, fiducioso del lavoro che le componenti riusciranno a fare nelle prossime due settimane. «Abbiamo 13 giorni di tempo, e non sono pochi - ha dichiarato Abete in conferenza stampa - faremo un percorso che entro il 18 luglio ci porterà a esprimere un parere sulla relazione del procuratore federale Palazzi. Le critiche di Moratti? Rispetto le posizioni di tutti, non entro nel merito delle posizioni che sono state assunte. Il presidente dell'Inter ha espresso un suo pensiero, non credo possa essere passibile di deferimento. Il commissariamento della Federcalcio? È la più grossa corbelleria che ho ascoltato negli ultimi tempi, dal punto di vista concettuale non capisco l'iter logico di queste voci». Appuntamento al 18 luglio quando, l'Italia calcistica attende una risposta sullo scudetto del 2006. Una risposta che in pochi hanno voglia di dare. Sarà una valutazione politica, che in ogni modo lascerà qualcuno scontento.

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