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Calciopoli Palazzi «condanna» l'Inter per il 2006 Moratti: vergognoso tirare in ballo Facchetti

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C'erauna squadra eticamente idonea, pronta ad accogliere un tricolore strappato dalle maglie della Juve per illecito sportivo. C'era, ma non c'è più. Il capo della Procura Federale nella relazione consegnata nelle mani del presidente Figc Giancarlo Abete trae le conclusioni dall'inchiesta nata dalle nuove intercettazioni presentate un anno fa da Luciano Moggi al processo di Napoli. E inchioda l'Inter. Stefano Palazzi entra nel merito ed evidenzia le conclusioni a cui sarebbe arrivato se i tempi della giustizia sportiva non fossero prescritti: illecito sportivo per il club, per la violazione degli articoli uno, sei e nove del codice di giustizia sportiva. Responsabilità diretta per la società nerazzurra e del suo presidente, all'epoca dei fatti Giacinto Facchetti. Questo il Palazzi-pensiero, quello del procuratore federale, non dell'organo di giustizia sportiva. Ove fosse stata accolta, la valutazione di Palazzi avrebbe portato alla retrocessione della squadra nerazzurra in serie B. Ma il condizionale è d'obbligo, considerando che, all'epoca dei fatti (parliamo del 2006) né Caf in primo grado, né Corte Federale nel secondo, ritennero l'incidere sulla composizione delle griglie, e l'intraprendere un rapporto con gli arbitri un comportamento qualificabile come illecito sportivo, ma solo ascrivibile alla violazione dell'art. 1 ovvero quello che richiama alla lealtà sportiva. Il presidente dell'Inter Moratti, dopo la pubblicazione della relazione ringhia e prende le distanze: «È un attacco inaccettabile da parte del procuratore federale - ha commentato – queste accuse sono brutte, non c'è nessun elemento nuovo, stanno giudicando atti già presi in esame. Palazzi si sbaglia, non accetto il suo intervento, e soprattutto non accetto il fatto di infangare la memoria di un uomo onesto come Facchetti». Oggi andrà in scena un Consiglio Federale rovente: entro il 18 luglio bisognerà prendere una decisione sullo scudetto del 2006, vinto sul campo dalla Juve, revocato dagli organi di giustizia sportiva e assegnato all'Inter dal commissario straordinario Guido Rossi dopo il parere dei tre saggi Coccia, Pardolesi e Aigner. All'interno dello stesso Consiglio federale albergano tre correnti politiche: la prima vorrebbe prendere una decisione analizzando la relazione di Palazzi. La seconda, non essendoci possibilità di un ulteriore processo, (e quindi venendo meno l'inalienabile diritto alla difesa per l'Inter) lascerebbe la situazione immutata. La terza via sarebbe una norma ad hoc per oltrepassare il problema. Calcio d'inizio, ore 14. Non ci sarà alcun organo di giustizia sportiva in ambito federale, la decisione è di competenza amministrativa. Ma in mancanza di un procedimento disciplinare, non ci sarebbe la possibilità di difesa da parte dell'Inter. A meno che Moratti - oppure ognuno dei diretti interessati della relazione Palazzi già assolto per prescrizione - non richieda la revisione del processo. Comunque vada, quello del 2006 non sarà mai uno scudetto degli onesti.

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