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Cielo: non ho nulla da temere

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Nonho fatto niente e non ho nulla da temere. In tutta la mia carriera sono sempre stato attento. Mi consulto con i medici e con mio padre, che è anche lui medico». Dopo il perdono della federazione brasiliana, il golden boy del nuoto mondiale, primatista dei 50 e 100 stile libero - due ori a Roma del 2009 - torna a difendersi sulla sua positività al furosemide, un diuretico, al controllo antidoping del maggio scorso. Una macchia che, nonostante la generosità del Brasile, sarà analizzata di nuovo dalla federnuoto mondiale che potrebbe anche decidere diversamente. Cesar Cielo ha spiegato la positività al test con un'alterazione degli integratori che assume di solito. E la tesi è stata confermata anche dalla farmacia che produce le pillole in questione. «Mi sottopongo periodicamente a controlli antidoping. Solo quest'anno - ha aggiunto il 24enne brasiliano - sono stato testato cinque volte. Sono anche membro della commissione della Fina sul controllo antidoping e informo sempre dei miei spostamenti. Accolgo con favore gli attestati di stima nei miei confronti e mi concentrerò con i miei compagni in allenamento per preparare i Mondiali di Shanghai». Non tutti, però, sono stati contenti della manica larga usata dal Brasile. «Sono sorpreso della positività di Cesar Cielo e dei suoi tre connazionali - ha commentato l'olimpionico francese Alain Bernard - aspettiamo di conoscere la posizione della federazione internazionale su questo tema».

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