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Erodiani e Giannone collaborano e tornano liberi

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Idue tornano in libertà grazie alla collaborazione prestata alla magistratura di Cremona. Francesco Giannone è accusato di far parte del gruppo dei bolognesi, guidato dall'ex bomber della Nazionale Beppe Signori, mentre Erodiani è ritenuto un componente dell'organizzazione che per il pubblico ministero avrebbe truccato le partite. Nel secondo interrogatorio al procuratore Roberto di Martino, Erodiani aveva spiegato di essere entrato nel giro delle scommesse perché vantava un credito di 120.000 euro nei confronti di Marco Paoloni, l'ex portiere della Cremonese in gennaio passato al Benevento tuttora agli arresti domiciliari. Secondo l'accusa, Paoloni avrebbe «drogato» con il Minias il té contenuto nelle borracce dei suoi compagni di squadra tra il primo e il secondo tempo della partita Cremonese-Paganese. Paoloni nega l'accusa. A giorni il pm di Martino fisserà il calendario dei nuovi interrogatori tra i quali quelli di Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, e Stefano Bettarini. Intanto lunedì prossimo partiranno le audizioni della Procura Federale della Figc. «La linea - spiega il presidente Giancarlo Abete - è quella di fare uno sforzo di tipo organizzativo per dare luogo ad approfondimenti compatibili con il regolare inizio dei campionati. La Procura, come sempre, ha piena autononia però anche questa esperienza testimonia l'esigenza di strutturare in maniera più forte l'ufficio della Procura federale».

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