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Krkic il predestinato è già uomo dei record

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Cosache per uno come Bojan Krkic Pérez, nato per stupire e cresciuto stupendo, sembrava non potesse mai capitare. Stimmate del fuoriclasse visibili già da bambino ai tempi del Bellpuig e toccate con mano dal Barcellona a neanche otto anni in un camp estivo ad Andorra nel 1998. Amore e contratto al primo colpo: ciao ciao Linyola, paese di nascita, il figlio di Bojan Krkic, attaccante serbo della Stella Rossa e dal 97 osservatore del Barça, e Luisa Perez, infermiera spagnola in servizio all'ospedale di Mollerussa, se ne va dritto dritto nella «cantera». Lì fa sfracelli: gol, assist e un dribbling dopo l'altro con le varie formazioni giovanili e infine col Barça B. Bottino finale: 648 reti, una media di tre gol a partita e il titolo di miglior realizzatore nella storia della «cantera». Il passo successivo è l'approdo in prima squadra. Rijkaard lo fa esordire in amichevole ad aprile 2007, contro l'Al-Alhy E Bojan ringrazia con un gol. Il debutto ufficiale arriva a Pamplona il 16 settembre. Sei giorni dopo, a 17 anni e 25 giorni, quello da più giovane esordiente di sempre in Champions. Altro giro, altro record: il 20 ottobre segna al Villareal e diventa il più giovane marcatore della Liga. Il resto è storia recente: lo zampino nel «triplete» di Guardiola, l'aver costretto Ibra a tanta panchina e un'ultima stagione con tanti bassi e pochi alti. A Roma vuole far ricordare a tutti perché il Barça gli aveva appioppato una clausola rescissoria di 100 milioni. M.D.S.

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