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Pellegrini show

La nuotatrice Federica Pellegrini al trofeo Sette Colli

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Il Trofeo Sette Colli-Herbalife ha salutato Roma e nell'ultima giornata di gare che si è svolta ieri nello splendido Stadio del Nuoto, ha regalato a tutti gli appassionati vittorie esaltanti ed auspicate, successi emozionanti ed inaspettati. Il cuore della giornata di ieri ha pulsato attorno a due nomi e a due finali: Federica Pellegrini e i suoi 200 sl, Filippo Magnini e quelli che erano un tempo i suoi 100 sl. Abissali le differenze tra questi due atleti, entrambi grandissimi ma con la Pellegrini prospettata in un futuro se possibile ancora più luminoso del suo immenso passato e con Magnini perso nella nostalgia di un tempo che lo vide incontrastato padrone della velocità a stile e impantanato in un presente fatto di tanto lavoro e pochi risultati. Un Sette Colli che sembra un Mondiale, può però, speriamo non solo per un giorno, cambiare le cose e stravolgere le gerarchie. È così che la presenza di Filippo nella finale dei 100 sl che precede la prestazione della Pellegrini passa quasi inosservata. Tutti si aspettano i progressi degli azzurrini Orsi e Dotto e alla virata il distacco di Magnini non fa più così scalpore. Ciò che impressiona, bracciata dopo bracciata, è la rincorsa di colui che era noto come Re Magno e che faceva del 25 di ritorno il suo marchio di fabbrica. Filippo recupera su Deibler, poi su Verschuren e incredibilmente, come una volta, tocca primo e sale sul blocco per esultare: «Anche se è un Sette Colli vincere è importante. Ad oggi sono ancora pieno di lavoro e questo risultato mi emoziona. Sono proprio felice». Dopo quello che non ti aspetti, ecco quello che non tradisce, il talento innato ed inarrivabile di Federica Pellegrini nei 200 sl. La divina sale sullo stesso blocco che ai Mondiali di due anni fa le diede tante soddisfazioni e anche lei sembra essere ad un campionato del Mondo, rituali pregara compresi. Sguardo fisso nel vuoto, pugno battuto sul petto e poi via. Fede chiude prima in 1'56”85 davanti all'ungherese Jakabos e all'inglese Jackson e nel dopo gara dichiara: «Sembrava il 2009, mi sono emozionata, come ogni volta che nuoto in questa piscina. A Shangai starò meglio ma oggi mi soddisfa sia il tempo che la nuotata. Ho più certezze rispetto a due mesi fa e sono felice». Italiani felici come la Pellegrini e Magnini, ieri ce ne sono stati pochi. Oggi saranno l'uno contro l'altra nello scudetto per club, lei per vincere il quinto di fila con l'Aniene, lui per fare un nuovo miracolo con la Larus.

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