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Prandelli: "Trap è il mio idolo"

Cesare Prandelli, allenatore Italia

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Cesare Prandelli e Giovanni Trapattoni, l'allievo e il maestro, uno di fronte all'altro con passato e presente in comune. Entrambi tecnici di nazionali maggiori, Italia e Irlanda, le guideranno nell'amichevole di domani sera a Liegi, in Belgio. Entrambi vengono da una vittoria, venerdì, nelle gare di qualificazione agli Europei del prossimo anno. Entrambi nella Juventus vincente degli anni '80, quando per sei anni vinsero scudetti e coppe a profusione. E indimenticabile resta la finale di Coppa dei Campioni del 1985, giocata a Bruxelles, a soli 100 chilometri da dove si giocherà domani. La triste notte dell'Heysel vide Trapattoni e Prandelli alzare al cielo la coppa, il primo come allenatore e il secondo come mediano alle spalle di Platini. Con loro all'epoca anche Marco Tardelli, oggi vice del Trap sulla panchina dell'Irlanda. STIMA E INSEGNAMENTI "Per me ritrovare Trapattoni è un'emozione grandissima, lo considero un mito, una spersona speciale, irraggiungibile". Parole al miele di Prandelli, che continua: "In 6 anni di Juve mi ha dato tanto, e i suoi insegnamenti li porto dentro come uomo e come allenatore. Penso che anche lui e Marco (Tardelli ndr) saranno emozionati, perchè sotto a quella irlandese sentono ancora la maglia azzurra". CALCIOSCOMMESSE Prandelli ha iniziato a giocare con la Cremonese e ha iniziato ad allenare con l'Atalanta, due tra le squadre citate nelle intercettazioni di questo ennesimo scandalo del nostro calcio. Quando gli viene chiesto cosa pensa della situazione e dell'ipotesi che la Figc inasprisca le pene, il ct non ha dubbi: "Bisogna fare tutto il possibile, tutte le vie vanno perseguite. Ma soprattutto serve responsabilità contro l'illegalità. I professionisti del calcio devono capire la fortuna che hanno a fare questo mestiere, e serve più rispetto verso le società e verso i tifosi. Altrimenti sarà difficile avere il calcio pulito che tutti vogliamo". GIOVANI E VECCHI A Coverciano si parla anche dell'incostanza dei talenti azzurri meno esperti. "Mi attendo risposte dai miei sul piano della personalità. Sappiamo di non avere i Messi, dobbiamo far crescere i nostri ragazzi sotto tutti i punti di vista". Ed ecco che, con l'occasione tornano di moda i grandi vecchi Totti e Del Piero: "Se a febbraio avrò conquistato la qualificazione" promette Prandelli, "terrò in considerazione entrambi, se saranno in buone condizioni". FUORI CASSANO In fondo a tutti questi discorsi, si parla anche di campo. Prandelli cambierà in gran parte la squadra titolare, dando fiducia a Viviano tra i pali, Gamberini dietro, Nocerino a metà campo e Pazzini in avanti. Quasi certa l'esclusione, a sorpresa, di Cassano. "La squadra dovrà mantenere lo sviluppo di gioco messo in mostra contro l'Estonia e far vedere un buon possesso palla". Perchè l'allievo non vuole certo sfigurare al cospetto del suo maestro.  

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