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Roma, cambio di guardia

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Il volo è già finito. Vincenzo Montella atterra insieme alla Roma e si prepara ai saluti, ormai quasi inevitabili. Da ieri mattina i protagonisti del futuro giallorossi hanno ufficialmente aperto la caccia al successore. Non che prima fossero convinti di tenere l'Aeroplanino in panchina, ma il fallimento dell'obiettivo Champions (e della coppa Italia) hanno tolto a Montella le ultime chance di conferma. Baldini a Londra e Sabatini nella Capitale hanno il telefono bollente. Cercano un tecnico capace di avviare nuovo progetto, quindi bravo a lavorare con i giovani e disposto ad allenare una squadra che non siede più nel salotto buono d'Europa ma ci deve tornare subito. Baldini aveva tre idee, più una carta di riserva, tutte soluzioni già sfumate: Guardiola è un sogno da rinviare alla prossima estate (lo stesso di Moratti...), Villas Boas ha declinato l'invito perché se lascerà subito il Porto andrà in Inghilterra mentre Wenger non è disponibile a ripartire da Roma dopo l'imminente addio all'Arsenal. Proprio lì potrebbe finire Ancelotti, la carta di riserva romanista, che tra l'altro non risponde all'identikit stilato per il nuovo comandante di Trigoria. E allora? Allora si continua a studiare soluzioni, soprattutto all'estero. Ci sarebbe Benitez disponibile ma non viene ritenuto idoneo all'ambiente della Capitale, Blanc non si libererà dalla Francia come si pensava fino a qualche giorno fa, Klopp del Borussia avrebbe bisogno di troppo tempo per imparare la lingua. In Italia l'unico tecnico che ha qualche chance da giocarsi è Delio Rossi, uomo di fiducia di Sabatini e possibile grimaldello per sbloccare la trattativa-Pastore. Gioca contro di lui il passato laziale e quel tuffo nel Fontanone che ha irritato i romanisti. La ricerca del sostituto di Montella assomiglia molto alla caccia del «meno peggio», in attesa che tra un anno si aprano nuovi scenari. Il sogno-Guardiola su tutti. Ma i nuovi proprietari non possono partire con il piede sbagliato e vogliono mettere in panchina un allenatore comunque affidabile. E, se possibile, anche dal profilo affascinante. Chi ha dato per dispersi gli americani tra pochi giorni sarà più tranquillo: James Pallotta è in partenza per Roma insieme alla sua famiglia. Precederà di qualche giorno l'arrivo del capo-consorzio Thomas DiBenedetto, atteso per fine maggio quando dovrà firmare i contratti definitivi con Unicredit non appena l'Antitrust concederà il via libera all'accordo. DiBenedetto sarà eletto presidente a inizio giugno e durante la presentazione del suo staff fissata per metà giugno (Baldini arriverà a Trigoria a ottobre ma il suo ingaggio dovrebbe essere ufficializzato nella stessa conferenza) vorrebbe annunciare il nuovo tecnico e un paio di acquisti. A proposito di mercato è segnalato in arrivo in Italia un uomo del Tottenham: Lennon e soprattutto Sandro sono nel mirino di Sabatini, Vucinic piace ai londinesi. Pallotta, invece, ha in programma una serie di incontri nella Capitale e vorrebbe assistere a Roma-Sampdoria all'Olimpico insieme ai figli. Appena i «suoi» Boston Celtics sono usciti dai playoff Nba ha confermato la partenza già fissata un mese fa, quando non poteva certo immaginare il clima che avrebbe trovato: domenica allo stadio si annuncia contestazione. Un peccato anche per i figli dei giocatori che entreranno in campo mano nella mano con i rispettivi papà.  

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