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Roma fallimento

Riise

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Giusto così! Questa Roma non merita di andare in Champions League, probabilmente nemmeno in Europa League. I numeri dicono che basterebbe un punto (o la sconfitta della Juve) per andare nell'Europa dei poveri, ma a questo punto c'è da domandarsi se sia veramente la cosa giusta da fare. Capire se questa Roma, in queste condizioni, con questa testa, sia in grado di andare in giro per l'Europa senza rimediare figuracce a destra e manca. Il secondo tempo visto ieri a Catania è stata una cosa imbarazzante, che dovrebbe far vergognare la squadra al completo: assenze, infortuni e squalifiche, sono solo un palliativo al quale questa Roma non si può aggrappare se si volta indietro a guardare il suo cammino in questa stagione disastrosa. Anche ieri male tutti e pensare che dopo il colpo di pancia di Rosi a Bari, sarebbe bastata un'incornata di Loria (comunque tra i migliori a Catania) per andare in Champions League, sarebbe stato troppo anche per questa Roma che fin troppe volte si era vista servire su un piatto d'argento la soluzione ai suoi problemi. La sola consolazione per il povero tifoso romanista, uscito umiliato dalla stagione in corso che vedrà anche l'affronto di finire dietro alla Lazio (non succedeva da otto anni), è legata all'ormai imminente cambio di proprietà: quello che dovrebbe portare finalmente alla ricostruzione e a un repulisti in molti settori di un club rimasto impantanato nelle paludi di vecchie gestioni. Il messaggio è chiaro e i nuovi proprietari devono sapere che il popolo romanista a questo punto pretende una vera e propria rifondazione, perché questa stagione è figlia di chi ormai a Trigoria non c'è più: o resta solo per curare i propri interessi fino in fondo. Oggi, a bocce ferme, tutte le polemiche sugli aiuti di Unicredit, sui favori arbitrali, sulla «spinta» del Palazzo, fanno ridere: come prima del resto. Bastava restare lucidi... difficile nel calcio italiano, tantopiù in una città umorale come Roma. Adesso bisogna prendere il poco di buono che c'è, e costruirci attorno il nuovo progetto. E forse l'ipotesi di un preliminare, in programma il 28 luglio e 4 agosto, di Europa League (qualora il Palermo dovesse vincere la coppa Italia nella finale all'Olimpico con il Milan del 29 maggio), sarebbe la «punizione» giusta per questa squadra che troppe volte quest'anno ha dimostrato di non essere all'altezza delle aspettative. E di non rispettare l'affetto e il seguito dei suoi tifosi. Vorrebbe dire non fare vacanze o comunque rinunciare a qualche settimana in più di riposo, ma forse anche in questo caso è giusto così!

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