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BOLELLI Riparto dal Foro

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Treanni fa Simone Bolelli era la più grande speranza del tennis italiano. Gran fisico, ottimo servizio e diritto devastante, il bolognese incantò il pubblico del Foro Italico dominando un futuro top ten come Gilles Simon. Non contento, il giorno dopo Simone sfiorò l'impresa contro Andy Roddick, prima di stupire anche gli spettatori di Roland Garros e Wimbledon. Poi la separazione da Pistolesi e l'inizio delle difficoltà, l'illusoria primavera 2010 e la dolorosa uscita dai top 100. E poi cos'è successo? «Poi, domenica scorsa, ho vinto il torneo challenger del Garden, qui a Roma. E la settimana prima, in coppia con l'argentino Zeballos, avevo conquistato il doppio a Monaco. Successi che mi hanno restituito fiducia». La crisi è finita? «Diciamo che sto bene. Ho faticato nella prima parte di stagione, perdendo contro avversari non di prima fascia (Millot, Gil, Elias, Bubka jr e Grigelis per citarne alcuni, ndr)». Problemi fisici o mentali? «Mentali. Quando i risultati non arrivano, entri in campo teso, contratto. E appena le cose cominciano ad andare male, ti demoralizzi e non sai reagire. Per questo aspetto sto lavorando con un mental trainer, Livio Sgarbi». Come procede il matrimonio con Furlan? «Molto bene, Renzo mi segue da inizio stagione. Stiamo lavorando sull'intensità e sugli spostamenti: cerco tanto il diritto per entrare nel campo e prendere l'iniziativa». Oggi c'è Almagro. «Con Nicolas mi trovo bene, mi dà ritmo. Sono in vantaggio 2-1 nei precedenti, ma certo è un avversario ostico. Dovrò essere aggressivo: quando può comandare il gioco è molto forte». Quali sono i suoi programmi dopo gli Internazionali? «Giocherò le qualificazioni a Parigi e Wimbledon, dove spero di entrare direttamente in tabellone». Con la vittoria del Garden ha recuperato 30 posizioni in classifica. Ora è numero 107: obiettivi stagionali? «Sicuramente rientrare rapidamente tra i top 100, ma soprattutto ritrovare sensazioni positive». Bolelli vale un posto tra i primi 10 al mondo, come tutti dicevano tre anni fa? «Sicuramente valgo più del mio best ranking, numero 36 raggiunto nel febbraio 2009». Se potesse scegliere, quale torneo vorrebbe vincere? «Senza dubbio gli Internazionali d'Italia. Sono molto affezionato a Roma, ho tanti amici e spero tanto sostenitori. Voglio ripartire dal Foro Italico».

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