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Roma fermata. Milan Campione

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Milan campione d'Italia. Ibrahimovic esulta.

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Come nel 2004. Il Milan festeggia lo scudetto, stavolta numero diciotto, proprio contro la Roma. Allora era a San Siro e sulla panchina rossonera sedeva Ancelotti. Stavolta è all'Olimpico, c'è Allegri a dirigere la corazzata rossonera, ma la sostanza è la stessa. Lo 0-0 finale non serve a nulla alla Roma che ci prova per mezz'ora poi molla e non riesce a rallentare la corsa scudetto dei nuovi campioni d'Italia. L'ultima parola sulla Champions la dirà la sfida di domani al Friuli tra Udinese e Lazio e il fatto che per una notte la Roma sia stata al quarto posto non fa che aumentare il rammarico per una stagione maledetta che questo strano campionato aveva inaspettatamente riaperto ai giallorossi. Inutilmente. Il Milan fa festa, la Roma piange, ma è troppo tardi. È la Roma a dover fare la partita e gli oltre sessantamila la spingono in un primo tempo di buon livello. Palla a terra, gioco veloce cercando di non metterla sul fisico contro un Milan troppo più forte da quel punto di vista. E ne esce una prima frazione di gioco nella quale Totti & Co. vanno vicini al gol più volte sbagliando però negli ultimi metri. Vucinic sbaglia ancora una cosa incredibile e sembra non riuscire a ritrovare la via del gol, ma soprattutto la concretezza di inizio stagione. Poco prima ci aveva provato Taddei (gran diagonale), quindi il brutto stop di Brighi che chiede il cambio dopo uno scontro con Gattuso: dentro Rosi. Montella cambia, mette il giovane appena entrato a destra, sposta Taddei dall'altra parte del campo e piazza la Roma su un più prudente 4-4-2. È ancora la Roma a far vedere le cose migliori, proprio con Rosi buon protagonista che fa un paio di buone cose ma senza la fortuna di Bari. Il primo tiro vero milanista arriva al 39': targato Ibra ovviamente. Nella ripresa Allegri cambia: dentro Ambrosini per Gattuso. E alla prima azione è subito Milan: gran cosa di Abbate che spacca a metà la Roma ma il destro a girare di Robinho si stampa sul palo a Doni battuto. Anche Montella cambia: fuori un evanescente Vucinic, dentro Borriello al quale i tifosi milanisti non risparmiano nulla. Il Milan prende campo e la Roma soffre da matti con Doni che ribatte di pugno la botta da fuori su punizione sempre dello svedese. Col passare dei minuti i rossoneri prendono campo, la Roma si chiude e la differenza tecnica si palesa con i giallorossi sempre in ritardo sul pallone, scomposti che si affidano alle poche sortite in avanti: tutte o quasi in contropiede. La squadra di Montella sta sulle gambe e il solo Totti li davanti può far poco con il Milan sembra arrivare da tutte le parti. Allegri cambia ancora e punta sul dinamismo di Pato: quando il tabellone del quarto uomo indica il numero «7» le telecamere volano in tribuna autorità dove Barbara Berlusconi trattiene a forza un sorriso per l'ingresso del suo fidanzanto nel momento decisivo della sfida-scudetto. Il cambio finale di Montella è una sorta di consegna delle armi: dentro Caprari per Rosi (ma Menez no eh?). Il Milan festeggia lo scudetto numero 18 dopo sette anni di digiuno. La Roma per una notte è in Champions, ma oggi, dopo Udinese-Lazio, non sarà più così.

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