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Lazio credici

Reja

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È una vigilia insolita, quella di Lazio-Juventus. Un po' perché, quando Reja parla con i giornalisti, alla gara mancano ancora 48 ore e due allenamenti, un po' per la pioggia che cade su Formello, ma soprattutto perché quella con i bianconeri non è una gara normale. «La più importante da quando sono qui», la definisce il tecnico. In ballo c'è il quarto posto, quel sogno Champions accarezzato a inizio stagione, allontanatosi per qualche domenica e poi riacciuffato quando al traguardo mancano pochi metri. «In questa partita ci giochiamo il 90% delle nostre chance di farcela», spiega Reja, quasi sminuendo il valore del successivo confronto con l'Udinese. Sì, perché superare la Juve di Delneri significherebbe andare al Friuli padroni del proprio destino con la possibilità, magari, di accontentarsi anche di un pari. Ma prima c'è la gara di domani sera. Che non sarà semplice, «perché la Juventus è una squadra fortissima, con tutti i calciatori che giocano nelle rispettive nazionali. E perché non è vero che non saranno motivati, lottano anche loro per l'Europa e in più vorranno chiudere bene una stagione complicata». Sulle difficoltà dei bianconeri Reja ha un'opinione precisa: «Sono stati perseguitati dagli infortuni, basta vedere il mercato di gennaio che sono stati costretti a fare. Per questo credo che, al di là dei risultati, il mio amico Delneri meriti la conferma». A maggior ragione per gli attestati di stima che ha ricevuto da Del Piero e Co. «È una persona corretta, per questo viene rispettato». In questo i due friulani si assomigliano molto. Negli ultimi tempi, purtroppo, anche nella sfortuna. La ricaduta di Sculli ha scobussolato i piani di Reja, che era pronto a rilanciare il calabrese sulla trequarti sinistra per aiutare Garrido contro Krasic. È proprio il serbo il pericolo numero uno, specie dopo l'andata, quel gol realizzato con la complicità di Cavanda e Muslera all'ultimo secondo. Privato di tutta la «catena di sinistra», visto anche l'infortunio di Radu, Reja sta pesando tutte le scelte, «anche perché non posso permettermi di sbagliare nulla, soprattutto nell'assetto iniziale». Al momento sta prendendo corpo un'ipotesi inaspettata: schierare Brocchi sulla trequarti sinistra ripescando il duo di registi Ledesma-Matuzalem. Il tecnico ha chiesto la disponibilità all'ex Milan, quindi ieri l'ha provato in quella posizione. Il risultato è un 4-2-3-1 che assomiglia molto a un 4-4-2 speculare a quello della Juve: una linea di centrocampo formata da destra a sinistra da Hernanes, Ledesma, Matuzalem e Brocchi e l'attacco affidato a Floccari e Zarate. Ancora ipotesi, né Gonzalez né Bresciano possono dirsi totalmente esclusi dall'undici iniziale. Ciò che conta è che «chiunque scenda in campo dia il 110% per la squadra e per i tifosi». Perché domani sera all'Olimpico, davanti a oltre 50mila cuori biancocelesti, la Lazio si gioca una stagione intera.

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