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Lazio, occasione Champions

La Lazio esulta

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Niente calcoli, bisogna dare il massimo per provare a tenere dietro le concorrenti al quarto posto. La Lazio va a Milano con la convinzione di potersela giocare contro i campioni del mondo dell'Inter perché un successo risucchierebbe anche i nerazzurri nella lotta per un posto in Champions League. A San Siro non si vince dal 1998 (5-3 in una notte magica per i colori biancocelesti) e allora Reja ci crede nonostante i tanti problemi fisici avuti dai suoi giocatori in una settimana maledetta aperta dal grave infortunio di Radu e chiusa con lo stop muscolare di Stendardo. C'è l'allarme in difesa ma il tecnico punta al bersaglio grosso: «La sfida di Milano per noi è decisiva. È uno scontro diretto e dobbiamo vincere per raggiungere l'Inter e centrare la Champions. Non abbiamo alternative dobbiamo fare come i ciclisti: testa bassa sul manubrio e pedalare fino al traguardo. Il calendario non ci aiuta, l'Udinese non molla e per questi motivi a Milano servono tre punti». Reja si aspetta un'altra prova convincente dei suoi ma non vede un'Inter in crisi, seppure attardata in campionato rispetto alla capolista Milan: «La vittoria con la Roma li ha ricaricati - ammette il tecnico - sanno di dover vincere per garantirsi la Champions. Leonardo? Ha dimostrato di essere un grande allenatore, porta sempre entusiasmo e motivazione, società e giocatori lo stimano molto». In attacco ancora fiducia ai «fantastici quattro», Mauri, Hernanes, Floccari e Zarate: «L'impressione è che stiano bene tutti e quattro, la mia intenzione è di schierarli come a Catania». Anche perché Sculli non è disponibile e Rocchi ritrova la panchina dopo quattro mesi di inattività. La designazione soddisfa Reja nonostante il precedente del derby d'andata che Morganti diresse con tante imprecisioni, tutte però a favore della Roma. «È un ottimo arbitro - spiega il tecnico - e gli errori ci stanno, ma nel derby era il guardalinee che doveva segnalare il rigore su Mauri». Sul rinnovo di contratto, solita risposta: «Affronteremo questo discorso solo a fine campionato», chiude Reja che però incassa il gradimento incondizionato di Lotito da Milano che ha ribadito: «Lo abbiamo scelto da tempo, è lui il nostro allenatore per il futuro, non ho mai pensato di sostituirlo, nè la società si è guardata intorno. Ho grande stima e considerazione». In fin dei conti il presidente gli aveva chiesto il ritorno in Europa League e quell'obiettivo, a meno di crolli calmorosi, dovrebbe essere certo anche se adesso tutti sperano di centrare il miracolo Champions. Per farcela, seve un'impresa a San Siro o almeno un risultato positivo per evitare di perdere contatto con l'Udinese.

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