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Adesso la missione è possibile

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Peril calcio, invece, niente spezzatino, una volta tanto la vicenda si consumerà nel giro di dieci ore, quelle che andranno dall'aperitivo, analcolico per definizione, di Roma-Chievo, al posticipo torinese tra Juve e Catania. Sul tabellone del sabato, anticipo obbligato per rispettare la festività cristiana, posto d'onore incontestabile per la visita della Lazio all'Inter. Con 123 punti complessivi, la sfida non ammette concorrenza, tra l'altro è una delle due sole classiche proposte dal calendario e l'altra, Cagliari-Fiorentina, è di ben più modesta dimensione. Dopo avere eluso, con scarsa eleganza, il grazie alla Roma per la vittoria di Udine che aveva riconsegnato a Reja un posto utile per giocare in Champions la prossima stagione, i laziali hanno acquisito per altro il diritto di giocarsi la chance di una qualificazione senza l'onere, pesante, dei preliminari. Devono conquistarselo, questo ulteriore traguardo di una stagione comunque da celebrare, cercando l'impresa al Meazza interista, un eventuale aggancio significherebbe sorpasso per la legge dei confronti diretti. Tentativo affascinante, arduo però tutt'altro che impossibile. Qualcuno ha parlato di resurrezione della squadra di Leonardo, sorvolando sulll'entità del contributo offerto da una Roma svagata e molle al risultato della prima semifinale di Coppa Italia. Spettatori interessati milanisti e napoletani, la capolista impegnata in prima serata a fronteggiare la disperazione del Brescia, mentre la più immediata inseguitrice ha il vantaggio di giocare in casa e l'handicap della verve di un Palermo rivitalizzato dalla Roma. Sempre per restare al poco che ancora conta, l'Udinese ospita il Parma, vigilia turbata dalle sgradevoli considerazioni di Pozzo sulla romanità di Valeri, presunto sicario dei friulani. La serietà non abita più qui. Nonostante i micromargini che Montella lascia alle ambizioni Champions, l'anticipo dell'Olimpico sembra proprio una di quelle stanche esibizioni di fine stagione tra fomazioni che hanno già dato: nel bene, il Chievo, e nel male, gli altri. Clima di crescente disagio tra gente che tenta di salvare il proprio orticello in una pianura bruciata e demotivazione totale, unico obiettivo perseguibile il gol 205 che consentirebbe a Totti di raggiungere Baggio. Di questi tempi, sarebbe almeno un ovetto pasquale.

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