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La favola della gestione virtuosa

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Chemeraviglia, questa città! Ancora qualcuno solleva dubbi e si meraviglia perché la trattativa con lo Zio Tom si è protratta a lungo, prima che si definissero tutti i dettagli. Sembra quasi offensivo che un acquirente voglia studiare con attenzione ogni risvolto dei bilanci, prima di trovarsi sulla schiena una valanga di debiti tenuti accuratamente nascosti. Le cifre emerse in questi giorni, e la conferma che Soros non era un'invenzione, confermano l'ipotesi di richieste assurde, le stesse che avevano allontanato Angelini, il tutto per tenere in piedi una baracca produttiva per tanta gente: non per la Roma, non per il suo futuro, non per il suo tifo, appassionato e ingenuo al tempo stesso. Perduti quarantotto milioni dal 2008 al 2011, e poi i conticini sommersi, quelli della celebrata gestione «virtuosa», la cui reale virtù avebbe reso virginale una escort di non elevato lignaggio. Chi si rifiutava di accettare la disinformazione rozzamente guidata era il nemico che voleva il male della Roma, c'era la strenua difesa di un fruttifero fortino, che aveva però la solidità di una capanna di paglia. Prima ancora di delineare un futuro tecnico che i dati di bilancio fanno intravedere intelligente, però non lussuoso nelle dimensioni, la cordata americana sarà impegnata in una lunga, paziente, radicale opera di rinnovamento, dalle fondamenta, di un sodalizio che da tempo si era dissolto anche se gli interessati si rifiutavano di prenderne atto. Si ripartirà, logicamente, dai settori che negli Stati Uniti hanno ruolo primario, marketing e sfruttamento del marchio, risorse preziose buttare a mare dalla gestione precedente. Si dovrà finalmente dare vita a un'informazione di livello, non le pagliacciate che i media, ma anche i tifosi, hanno dovuto soffrire in queste stagioni, si dovranno ricucire i rapporti con tanta gente in attesa di saldi, imprenditori o giardinieri che siano, non parliamo delle ombre sui possibili profitti della scommessa Adriano. Ora la squadra recuperi amor proprio e orgoglio per una meno avvilente chiusura, per ricostruire una società attendibile ci vorranno spese di livello imprevedibile (ma soltanto per i sognatori) e tanta, tanta buona volontà.

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