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I ferraristi possono già spegnere la tv

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Dopoaver balbettato nel primo Gp della stagione, in Australia, la Ferrari non sarà fra i protagonisti neppure del secondo, stamattina in Malesia. Tracciati diversi, asfalti diversissimi, caldo tropicale invece che fresco autunnale ma stesso, impietoso risultato: la F150 Italia va troppo piano per tenere testa non solo alle Red Bull ma anche alle McLaren. Alonso è quinto, a un secondo. Massa settimo, a quasi un secondo e mezzo. Meno peggio di quel che si temeva, ma comunque un abisso che le prove libere hanno certificato incolmabile, stavolta, anche in assetto da gara, condizione in cui di solito le Ferrari sono più competitive. Se oggi non ci sarà il preconizzato acquazzone, con conseguente stravolgimento dei valori, le speranze di podio sono vicine allo zero. A questo punto, chi segue la F1 solo perché ferrarista può anche cominciare a programmare domeniche primaverili dedicate a escursioni anziché focalizzare i propri weekend sulle corse in tv. Il distacco dagli avversari è infatti troppo grande per venire colmato prima dell'estate. Anzi, tutto lascia credere che questo 2011 sarà molto peggio del 2010. Basta guardare in tv quanta fatica Alonso e Massa facciano per tenere in pista le loro monoposto per capire che la F150 Italia è una macchina sbagliata. Per quante pezze ci possano mettere gli ingegneri, è impossibile recuperare un secondo e passa nei confronti di due grandi team come Red Bull e McLaren (che, fra l'altro, non staranno certo fermi ad aspettare di venire raggiunti). Chi, invece, segue la F1 per passione fine a se stessa non deve perdersi neppure una corsa di una stagione che si preannuncia fantastica, perché Vettel e Hamilton - che stamattina partiranno affiancati in prima fila per la terza volta consecutiva - sono due straordinari piloti, veloci, aggressivi e incredibilmente maturi a dispetto dell'età. La rivalità che divide le due squadre per cui corrono non potrà non estendersi a loro personalmente e dunque innescare una serie di duelli mozzafiato. A decidere la corsa di oggi, comunque, sarà la capacità di usare meglio le gomme, visto che l'asfalto abrasivo e il caldo di Sepang le distruggono in pochi giri. Quelle morbide, con le quali tutti i migliori prenderanno il via, sembra ne durino non più di 7-8, mentre anche quelle dure non dovrebbero resistere per più di una ventina. Le strategie saranno dunque fondamentali (ed è per questo che la Ferrari ha sbagliato a non prendersi il rischio di fare le qualifiche con le dure: sarebbe, sì, partita solo in 5ª fila ma poi, in gara, avrebbe potuto restare in pista una dozzina di giri più degli altri e passare in testa. Una scommessa, ma se non vuoi rassegnarti a lottare per il 5° posto devi pur inventarti qualcosa, no?).

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