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Una Roma da derby

De Rossi della Roma e Aquilani della Juventus

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Cercando di dimenticare per una notte DiBenedetto e la svolta societaria ormai alle porte, la parola d'ordine e quantomai attuale, è: derby. No, in questo caso la Lazio non c'entra, ma stasera all'Olimpico contro i bianconeri Montella spera proprio di rivedere la Roma gagliarda ammirata contro i «cugini»: una gara che i giallorossi, per mille motivi, non possono sbagliare. Già, perché Roma-Juve è forse la partita più sentita a Roma solo dopo il derby appunto. E la parola derby riemerge anche per la sfida più attesa della serata: quella a centrocampo tra gli amici De Rossi e Aquilani che giocherà per la prima volta all'Olimpico con la maglia della Juve. Una partita complicata, dai sapori antichi quando le due squadre veleggiavano ai vertici del campionato, mentre ora si tratta al momento, quasi di uno scontro diretto per l'ultimo posto in Europa League. Ma anche una questione di tabù, visto che la Roma non vince addirittura dal 2004 questa sfida all'Olimpico che arriva in un momento delicatissimo della stagione, quasi a rimettere il popolo giallorosso con i piedi in terra dopo la ventata d'euforia portata nella capitale dal passaggio di DiBenedetto. Ma questo, secondo Montella, può non essere un problema, anzi magari un vantaggio. «Non credo che la squadra sia stata distratta dagli eventi di questi giorni a Roma - attacca Montella - può essere stato un vantaggio, così tutti sappiamo quanto saranno importanti queste ultime gare. A partire da quella contro la Juve che per rivalità e classifica è una partita troppo importante, essenziale. Certo, la prossima settimana avremo la gara con l'Udinese, che rappresenta il vero scontro diretto e secondo me è più decisiva». Montella vola basso sul fronte Usa, ma non perde occasione per ringraziare lo «Zio Tom» per le lusinghe al suo lavoro da tecnico. «Ringrazio DiBenedetto per le belle parole, e mi fermo qui. Un incontro con lui? Ora devo solo dar conto a chi c'è, a questa società, a chi mi ha voluto, e poi semmai si parlerà del resto. Per adesso sono solo ipotesi: anche se molto concrete». Non si sente in bilico, ma percepisce quale sarà l'importanza di questo ultimo squarcio di campionato anche per il suo futuro. «So che devo far bene, poi se arrivo al quarto posto non è detto sia confermato - spiega sereno - così come se arrivo quinto non è detto che non sia riconfermato. Penso a fare bene poi si vedrà». Quindi la testa torna alla partita di questa sera. «La Juventus sono troppi anni che va via da Roma con tanti punti. Ora vogliamo cambiare questa tendenza, perché la Roma ha bisogno di vincere per inseguire il quarto posto». Crede nella sua Roma alla quale chiede la voglia e la concentrazione mostrata al derby. «Sarei contento se mettessero in campo la stessa determinazione, lucidità e voglia di vincere che hanno avuto con la Lazio, magari anche con un po' di qualità in più. Se così fosse non ci sarebbero problemi. Credo comunque sarà una partita che le due squadre si giocheranno a viso aperto». Ma a fare la differenza sarà ancora il talento dei campioni: Montella conta su quello del suo capitano che forse non ha mai visto così in forma e si aspetta un riscatto dal giovane Menez. «Francesco sta bene è in crescita e il fatto di aver ritrovato il gol è un gran bene per lui e tutti noi. Ha raggiunto quota 200 reti e vorrà festeggiare davanti ai suoi tifosi». Chiusura su De Rossi che ieri ha ricevuto attestati di stima dai tifosi romanisti. «Anche lui è in crescita e, anche se in passato siamo stati abituati a vederlo su livelli stratosferici, sono contento di come sta giocando, non lo vedo affatto a disagio in campo». Già e oggi avrà novanta minuti per dimostrarlo.

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