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Italia, tocco Brazil

L'Italia di Prandelli

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Primato consolidato, respinto il tentativo di scalata della Slovenia, l'Italia ha vinto con il minimo scarto, però largamente legittimando il risultato. Sono stati gli Azzurri a comandare la partita dall'inizio alla fine, poche le possibilità di replica concesse ai rivali. Decisivo il bel sinistro di Thiago Motta, a venti minuti scarsi dalla fine, ma il risultato non è stato mai in forse. Difficile scegliere i migliori, diciamo che per fortuna non ci sono state cadute di rendimento, da premiare le costanti iniziative di Cassano, che però ha mancato due grandi occasioni, la palma del migliore la merita Maggio, dai centrocampisti buoni segnali alla distanza, raramente la difesa ha sofferto le labili iniziative slovene. Lampi occasionali, nel primo tempo, però le sole iniziative in attacco sono firmate dagli Azzurri, un solo intervento di Buffon, di quelli a beneficio dei fotografi, sul destro da fuori di Koren. Classico 4-4-2 per Kek, rombo per Prandelli, Mauri alle spalle dei due attaccanti, il laziale bravo nei movimenti e un po' meno nel momento di rifinire, del resto il centrocampo ha preso tempo prima di mettersi in azione, crescita graduale di Aquilani e Thiago Motta, con trppi errori di misura. Sulle fasce, inizialmente un po' intimiditi Maggio e Balzaretti dalle iniziative del mancino Birsa, spostato a destra, e di Kirm, poi via via più fiduciosi, il napoletano ha prodotto spunti pericolosi, purtroppo le conclusioni non sono state felici, e soprattutto frutto di niniziative individuali. Come il palo colpito da Pazzini, bravissimo nella girata da posizione defilata su cross basso di Maggio, colpito il palo etsenro. E come l'occasioe forse più clamorosa, quando Handanovic ha preceduto Pazzini perdendo però palla, ma producendosi poi in un autentico miracolo sulla ribattuta di Cassano, forse non abbastanza convinta. Ripresa senza mutamenti significativi, due gli episodi cruciali: l'esterno destro del nuovo entrato Liubijankic contro l'incrocio dei pali, ma soprattutto l'azione avviata da Cassano, nobilitata dallo scambio in corsa tra Thiago Motta e Balzaretti, il sinistro radente dell'oriundo, stavolta l'immenso Handanovic non ha potuto farci nulla. Dopo l'amichevole di Kiev, primo impegno che conta a campionato abbondantemente concluso, il 3 giugno con l'Estonia. Ma la qualificazione al campionato d'Europa di Ucraina e Polonia sarà decisa in autunno, con i soliti inconvenienti di una preparazione approssimativa. Approccio morbido con l'agevole trasferta nelle Far Oer, poi la rivincita con gli sloveni, tutto ai primi di settembre. Si chiude a ottobre, prima con un viaggio in Serbia ricco di incognite, infine in casa con l'Irlanda del Nord che a Belfast aveva frenato gli Azzurri. Calendario non terribile, del resto non lo era il girone, per Prandelli e i suoi giovani l'obbligo di non complicarsi la vita.

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