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Zarate fa ripartire la Lazio

Zarate in gol durante Lazio-Cesena (foto Gmt)

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Una zampata di Zarate e la Lazio riparte. La vittoria sul Cesena (1-0) nell'anticipo della 30esima giornata è fondamentale per il morale ancor più che per la classifica. Dopo il ko nel derby serviva un successo scaccia-crisi e cattivi pensieri, missione compiuta grazie a «Maurito», il pupillo dei tifosi che non sempre trova spazio con Reja e che oggi è risultato decisivo giocando da attaccante. Un gol importante per mettersi alle spalle il ko con la Roma, ma anche per ritrovare il quarto posto in classifica, in attesa che domani scenda in campo l'Udinese. È andata male per il Cesena, la serie positiva dei bianconeri si ferma a 4 turni e oggi i romagnoli hanno qualcosa da rimproversarsi. È mancato un pò di carattere, quello messo in mostra sabato scorso contro la Juventus. L'impressione è che con un po' di determinazione in più almeno un punto si poteva portare a casa, ma per segnare bisogna tirare in porta, il Cesena non l'ha fatto e l'alibi dei due possibili rigori negati (Bogdani nel primo tempo, Ceccarelli nella ripresa) è deboluccio. È finita 1-0 e così Reja e la sua Lazio possono mettersi alle spalle una settimana difficilissima. La sconfitta nel derby ha depresso e innervosito l'ambiente (la manata che Matuzalem ha rifilato a Jimenez nel secondo tempo dimostra scarsa serenità e probabilmente farà scattare la prova tv per il brasiliano), oltre ad aver complicato i piani del tecnico biancoceleste, costretto a rinunciare agli squalificati Lichtsteiner, Radu e Ledesma e a 5 infortunati. Insomma tra assenze e scelte tecniche, Reja deve inventarsi una Lazio diversa. MAURITO SBLOCCA SUBITO - Non c'è Floccari, ma Kozak, titolare inamovibile fino a qualche settimana fa, va in panchina. In attacco la strana coppia Sculli-Zarate, Mauri dietro le punte ed Hernanes a dar qualità ad un centrocampo privo di Ledesma e completato da Matuzalem e Gonzalez. In difesa di rivede Garrido. Anche il Cesena ha i suoi problemi di formazione, Ficcadenti deve rinunciare a Giaccherini e Rosina e sceglie un 4-3-1-2 con l'ex Jimenez alle spalle della coppia Bogdani-Malonga. Poca gente all'Olimpico, un altro segnale della delusione post-derby, ma la Lazio ha la fortuna e la bravura di sbloccare subito il risultato con Zarate. «Maurito» gioca vicino la porta avversaria come vuole il fratello-agente e dopo appena 90 secondi trova il gol, deviando in rete in spaccata l'assist di Mauri, innescato sulla sinistra da Sculli. È un gol liberatorio per l'argentino, importantissimo per il morale della Lazio. La partita, invece, si mette in salita per il Cesena che prova subito a reagire e che, al 7', reclama per un fallo in area di Dias su Bogdani. Rischia il difensore brasiliano, ma per Giannoccaro è tutto regolare. I romagnoli, però, non sembrano in grande giornata e si spengono presto, anche perchè la Lazio concede poco, controlla senza affanni la partita, affidandosi ad un Hernanes stranamente egoista e alla velocità di Zarate, il migliore dei suoi. Non in grande giornata Parolo (in odor di azzurro così come Santon, molto meglio l'ex Inter), poco affiatata la coppia Malonga-Bogdani. Nel finale di tempo Antonioli si supera tenendo in partita il Cesena con un grande intervento sul colpo di testa ravvicinato di Biava. Nella ripresa dentro Ceccarelli per Bogdani, il Cesena passa al 3-5-2. Al 3' Antonioli si supera ancora su Sculli, ma all'11' Ceccarelli finisce a terra in area dopo un'entrata di Garrido, per Giannoccaro è tutto regolare. La Lazio controlla e quando può affonda, sfruttando gli inserimenti di Sculli che, al 20, libera al tiro Gonzalez la cui conclusione viene respinta sulla linea da Pellegrino. Il Cesena ci prova con Parolo e Caserta, ma senza convinzione. Al 25' Matuzalem colpisce Jimenez al volto, Giannoccaro non vede (probabile prova tv). Ficcadenti dà spazio anche al giovane attaccante filandese Riski, ma il risultato non cambia. Finisce 1-0, decide Zarate, la Lazio si rialza, il Cesena rallenta la propria corsa verso la salvezza.    

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