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L'allergia e il mistero dell'erba

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Ieriil giocatore si era completamente ripreso. Ma, come ha ammeso il dottor Bianchini, medico della Lazio, al momento è impossibile stabilire quale sia stata la causa della reazione allergica. Serviranno delle analisi del sangue «per tranquillizzare il ragazzo e fare in modo che un episodio del genere non si ripeta», ha detto Reja. Sembra perdere quota, però, l'ipotesi che a causare l'orticaria gigante» sia stata la sostanza usata per restituire colore al prato dell'Olimpico. La stessa procedura di «ripigmentazione», infatti, era stata già applicata lo scorso 15 ottobre, all'indomani del concerto degli U2, e 24 ore dopo Sculli aveva giocato all'Olimpico contro la Roma con la maglia del Genoa. Allora il calciatore era restato in campo 40 minuti senza problemi. Nel caso di domenica, invece, dall'ultimo trattamento, datato 26 febbraio, erano passati ben nove giorni. Inoltre, il prodotto usato, una miscela di pigmenti inorganici e resine, è nato Oltremanica e negli stati inglesi è utilizzato da oltre dieci anni senza incidenti. Per questi motivi si fanno strada le ipotesi di una puntura d'insetto o di una reazione di tipo alimentare. Al di là dell'episodio specifico, resta il problema dei terreni da gioco talmente malridotti da necessitare un «maquillage» per apparire presentabili. A guardare le condizioni in cui si trovano i manti erbosi di stadi come il Bentegodi o il Ferrari, non c'è da meravigliarsi che l'Italia non riesca più ad aggiudicarsi le più importanti manifestazioni continentali. Car. Sol.

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