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Connors il più forte di sempre

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Tranquilli,non si tratta del giudizio universale, ma soltanto del risultato di uno studio statistico realizzato dal professor Filippo Radicchi, ricercatore italiano della Northwestern University di Evanston, nell'Illinois. Ma su quali basi è possibile stabilire la supremazia del pur mitico «Jimbo» su campioni come Laver, Emerson, McEnroe, Borg, Lendl e Sampras, senza dimenticare Federer e Nadal? «Innanzitutto - ha spiegato Radicchi - ho potuto analizzare soltanto i dati dei match giocati a partire dal 1968». Esclude così a priori, oltre ai fenomeni d'inizio Novecento Tilden e Budge, anche Emerson e Laver, capace di chiudere il Grande Slam nel 1962 e nel 1969. Ma non è tutto. «Nella mia classifica - ha aggiunto il professore - conta molto di più vincere una volta contro un grande giocatore che tante volte contro tennisti di seconda fascia». Criteri e valutazioni sicuramente opinabili, ma la grandezza di Jimbo è indiscutibile. Per molti antipatico e finanche scorretto, il combattente Connors ha segnato un'era del tennis. Mancino dall'immenso talento, favoloso nell'anticipo e nel gioco di volo, l'americano ha vinto otto tornei dello Slam tra il 1974 e il 1983, dominando il ranking per 268 settimane e infiammando il pubblico per le sfide con Borg e McEnroe. Insomma, assegnare a Connors il titolo di miglior giocatore della storia non è certo uno scandalo. Federer e Nadal, per la cronaca, figurano rispettivamente al 7° e al 24° posto. «Tra dieci anni - annuncia Radicchi - ripeterò l'analisi: la classifica può variare».

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