
Giocano i migliori

Parla il ministro della difesa laziale che domenica scorsa ha messo a segno un'autorete tanto clamorosa quanto inattesa. Andrè Dias, dopo gli accertamenti effettuati su un ginocchio dolorante alla clinica Paideia (utto ok, ci sarà contro il Palermo), fissa l'obiettivo della Lazio. «Dopo aver realizzato il sogno di giocare in un importante campionato europeo - ha detto il centrale brasiliano - adesso voglio disputare la Champions League. Speriamo di far bene nelle partite che restano da qui alla fine del campionato e di centrare l'obiettivo». Quindi, avanti tutta nonostante la concorrenza sia qualificata e il calendario molto insidioso soprattutto nella fase finale. Andrè Dias ci crede ed è convinto che i biancocelesti possano centrare il bersaglio grosso. Ma non solo Champions, il difensore spiega anche i motivi delle continue esclusioni di Zarate e non sono parole tenere nei confronti del giovane collega: «Io penso che gioca chi si allena meglio. Se durante la settimana faccio male in allenamento, non posso poi giocare la domenica. Io la penso così e credo che anche Reja sia d'accordo. Ecco perchè nelle ultime partite hanno giocato Kozak e Sculli che lavorano bene durante gli allenamenti». Dunque, Dias si allinea con altri compagni che avevano provato a sollecitare l'orgoglio del talento argentino finora senza grandi successi. Naturale spiegare di nuovo il clamoroso infortunio di domenica scorsa che è costato alla Lazio la settima sconfitta in campionato e un'insufficienza in pagella che per lui sono è una rarità: «Ancora non ho capito bene cosa sia successo, prima pensavo che la palla fosse fuori, poi ho visto che poteva entrare. La palla ha preso la mia coscia, sono stato sfortunato: non posso fare altro che chiedere scusa a tutti i tifosi della Lazio». Spera di potersi rifare domenica sera contro il Palermo magari bissando la prodezza della gara della Favorita, quando una girata al volo di destro regalò alla banda di Reja un successo prezioso: «Allora ho dimenticato di dedicare il gol a mio figlio - spiega Dias - non ne faccio tanti ma mi sarei dovuto ricordare di lui, quindi adesso sono in debito». E spera di evadere la pratica già contro i rosanero ora guidati da Cosmi.
Dai blog

C'era una volta il 45 giri. Quando il vinile faceva tendenza


Immobile è l'arma Champions della Lazio


Lazio, la settimana perfetta di Romagnoli
