Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Roma ko, Ranieri si dimette

Claudio Ranieri

  • a
  • a
  • a

Un'uscita in grande stile e il fatto che sia il secondo tecnico giallorosso consecutivo (il quinto considerando Delneri, Prandelli e Voeller), a lasciare la panchina in corsa rimettendoci dei soldi (e quindi senza essere esonerato), deve far pensare (per altro Spalletti allo Zenith non è che abbia poi fatto così male). Perché gli allenatori scappano da Roma? Vivremo anche senza saperlo, anche se qualche domanda i romanisti dovrebbero iniziare a farsela, sperando che la nuova società ormai alle porte, riesca a trasferire all'interno del fortino di Trigoria anche un clima più sereno e un'unità d'intenti che sembra smarrita. Intanto Ranieri paga per tutti e se sarà stata tutta colpa sua lo vedremo nelle prossime settimane: magari già da mercoledì prossimo a Bologna quando la Roma dovrà ripartire da quel sedicesimo minuto congelato dalla nevicata al Dall'Ara. La speranza è che sia stato proprio lui il problema, perché altrimenti l'involuzione tecnico-tattica e anche fisica di questa Roma sarebbe molto preoccupante. Sembra la brutta copia di una storia già vista, quando il tecnico era alla Juve e tutti fecero festa dopo il suo addio: ma poi non è che andò molto meglio... anzi. Di certo c'è che la Roma vista in questo ultimo periodo era una squadra senza gioco ne idee e di questo il responsabile è «sempre» l'allenatore. Qualcuno gli giocava contro? Possibile, anzi probabile, ma anche questo è un problema di chi sta sulla panchina e che, oltre a dettare schemi e stilare tabelle d'allenamento, deve saper gestire un gruppo. Ecco, questo Ranieri non lo ha saputo fare o almeno non ci è riuscito fino in fondo, facendo magari anche qualcosa di più di quello che gli era stato chiesto, mettendoci la faccia quando in società non si capiva chi decideva e chi stava con chi. La palla passerà molto probabilmente nelle mani di Montella, uomo di campo, ex giocatore che ha diviso lo spogliatoio con molti degli attuali romanisti e soprattutto che ha grande feeling con i «senatori»: Totti in primis. La speranza è che la «scossa» ipotizzata da Ranieri arrivi proprio da un ex giocatore più o meno come successo all'Inter con Leonardo che è riuscito a rialzare l'Inter facendo tornare il sorriso a un gruppo spento che con Benitez aveva perso la voglia di lottare tutti insieme per un unico obiettivo. In questo senso resta viva l'ipotesi alternativa che vedrebbe nel difficile ruolo di traghettatore Alberto De Rossi: papà di Daniele «capitan futuro» e quindi un uomo che avrebbe dalla sua parte sicuramente i senatori di uno spogliatoio che mai come ora deve restare unito. Comunque vada sarà una soluzione «interna» con un ballottaggio tra due tecnici che non hanno mai allenato una squadra di serie A, sperando che non diventi l'ennesima sfida nella sfida. Un passaggio tutt'altro che marginale, fondamentale per chiudere in scioltezza questo campionato e poter poi pensare con serenità alla Roma del futuro: quella a stelle e strisce che continua a far sognare i tifosi che anche ieri hanno dovuto mandar giù l'ennesimo boccone amaro. Ma i sogni sono gratis e l'idea più volte ventilata di un possibile arrivo a giugno di Carlo Ancelotti, magari col rientro di Franco Baldini nel ruolo di direttore generale, è un bel sognare per i tifosi romanisti che hanno passato gli ultimi tempi a discutere di banche, opa e quotazioni in Borsa.

Dai blog