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Mentre i tifosi contestano e la squadra è sempre più impaurita, sottotraccia si continua a lavorare per la cessione della Roma agli americani.

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«Mipare - commenta il sindaco Gianni Alemanno - che la trattativa sia ben avviata. Il gruppo è molto interessante e il "capocordata" ha mostrato l'intenzione di trasferirsi a Roma e portare i colori, l'immagine, il merchandising della squadra in giro per il mondo». La proposta proveniente dagli Usa viene definita «molto suggestiva. «Mi sembra una bellissima offerta - ha concluso il sindaco a Radio Radio - ma è una trattativa privata e non dobbiamo disturbare». La prossima settimana continuerà il lavoro di definizione e scrittura dei contratti che faranno passare le azioni della Roma nelle mani degli americani e di Unicredit che inizialmente controllerà il 40% del pacchetto di maggioranza: al momento il 67% del club, mentre il resto è in Borsa. Le firme sono attese entro quindici giorni: DiBenedetto ha programmato un viaggio in Italia quando l'affare sarà in dirittura d'arrivo. Bisognerà comunque aspettare aprile prima che la nuova proprietà si insedi a Trigoria. Tutti felici, tranne una: Rosella Sensi ha espresso alla banca perplessità sul prezzo dell'operazione. E i suoi avvocati non escluderebbero addirittura l'avvio di azioni legali. Ma contro chi? L'accordo con Unicredit per la cessione dei beni di famiglia, Roma compresa, in cambio dell'azzeramento del debito è stato firmato dalla Sensi a luglio. Ormai non si può tornare indietro. Ale. Aus.

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