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Nel mitico Twickenham di Londra l'Italia del rugby sfida la corrazzata inglese Capitan Parisse guida i suoi nel secondo match del Sei Nazioni: è ora di vincere

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Servea ritrovarsi, a ripassare insieme le ultime consegne, a sentirsi squadra. La classica pioggerellina britannica schizza sulle facce dei guerrieri azzurri, e sembra lavare gli ultimi residui di stanchezza lasciata dalla battaglia con l'Irlanda. Oggi (ore 15.30, diretta Skysport2 HD, differita La7) sulla sacra erba di Twickenham l'Italrugby sfiderà i giganti dell'Inghilterra alla ricerca di una vittoria già definita impossibile. Il gruppo è stufo di sconfitte, onorevoli o no, e Parisse lo grida da capitan: «Per me perdere di due punti, come sabato scorso, o di cinquanta non fa differenza. Ora è giunto il momento di fare qualcosa di importante e abbiamo tutto per fare risultato. Quando c'è equilibrio i particolari possono essere determinanti ma noi abbiamo la maturità per andare oltre questa difficoltà». Nick Mallett non vede punti deboli nell'Inghilterra: «Sono solidi in mischia, organizzati in chiusa e in rimessa laterale, ora hanno deciso di giocare in modo simile a quello dell'Emisfero Sud, coinvolgendo di più i tre-quarti. Il loro triangolo allargato - ha proseguito il ct - con Foden, Ashton e Cueto è impressionante e i mediani Youngs e Flood sono giovani, veloci e tecnici. Non hanno punti deboli». Del resto, il Sei Nazioni non ammette pause, la competizione è massacrante e impone ritmi devastanti. Lo sanno parecchi Azzurri usciti stremati dalla battaglia del Flaminio. Canavosio, per esempio, ha onestamente ammesso di non aver recuperato e andrà in panchina, lasciando il posto all'esordiente assoluto Fabio Semenzato per la maglia n.9. Il 24enne trevigiano sta giocando una discreta stagione nel Benetton sia in Celtic League che in Heineken Cup e ha oggi una possibilità unica, ma non è certo la prima scelta di Mallett. Con Gori infortunato, Canavosio stanco e Tebaldi e Toniolatti bruciati da gestioni discutibili prima che dai propri limiti, non c'è spazio per voli pindarici. Orquera dal primo minuto deve garantire l'alternanza di gioco che Burton non ha fornito: «Vogliamo coinvolgere di più i tre-quarti - ha spiegato Parisse - e Luciano è bravo in questo e nell'attaccare la linea», speriamo basti.

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