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Una specialità «amica»

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Negliultimi anni la specialità più giovane dello sci alpino – supercombinata esclusa – ha regalato gioie e soddisfazioni alla nazionale azzurra. L'ultimo oro italiano ai Mondiali risale infatti al 2007, quando Patrick Staudacher, altro rappresentante della riserva aurea sudtirolese, conquistò a sorpresa il supergigante di Äre, unica splendida perla della carriera del ragazzo di Vipiteno. Il successo di Staudacher interruppe tra l'altro un digiuno infinito: dopo la storica edizione di Sestriere 1997, in cui l'Italia salì sul podio in ben sei occasioni (tre ori, un argento e due bronzi) chiudendo il medagliere al 2° posto dietro la corazzata norvegese, gli azzurri rimasero a secco di vittorie per ben dieci anni. Un'altra gioia supergigante arrivò due anni fa al Mondiale di Val d'Isère, dove Peter Fill conquistò l'argento, battuto soltanto dal fenomeno svizzero Didier Cuche. In quella gara Christof Innerhofer finì 4°, beffato per cinque centesimi dal futuro vincitore dell'Olimpiade di Vancouver Aksel Lund Svindal. Tra tanti successi targati anche dalle donne a livello olimpico (Deborah Compagnoni nel 1992 e Daniela Ceccarelli nel 2002) e mondiale (Isolde Kostner nel 1996 e nel 1997).

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