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Reja: traguardo Europa League

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Fischiato all'Olimpico dai tifosi biancocelesti, apprezzato in Italia per un anno straordinario alla guida della Lazio. Un anno di Reja, 66 punti in 39 partite, una media Champions eppure sono molte le critiche piovute addosso al tecnico friulano soprattuto per il calo della sua banda negli ultimi due mesi dopo un folgorante avvio. La squadra deve provare a difendere il quarto posto che vuol dire centrare un traguardo eccezionale viste anche le premesse estive ma la sensazione diffusa è che l'ambiente biancoceleste si accontenterebbe anche di un posto in Europa League. E questo atteggiamento per certi versi remissivo non piace alla gente laziale che vorrebbe provare a sognare anche traguardi più importanti dopo la scorsa stagione di grandissima sofferenza. Tant'è, ieri Edy Reja dopo aver ricevuto dalla stampa estera il per l'«allenatore dell'anno», rialza la sua Lazio dopo l'anonima prova contro il Chievo: «È un campionato che si sta muovendo soprattutto alle nostre spalle, visto che alcune squadre hanno accorciato le distanze. Domenica meritavamo più fortuna, peccato per quella disattenzione che ci è costata due punti. Il nostro obiettivo resta l'Uefa perché sappiamo bene che ci sono squadre più titolate di noi per la Champions ma è chiaro che non vogliamo tirarci indietro. Certo, bisognerà migliorare molto e sbagliare il meno possibile». Non ha gradito i fischi dell'Olimpico ma incassa e porta a casa pur avendo la convinzione che sta facendo il massimo con la squadra a disposizione: «Devo convivere con queste situazioni, io penso solo al bene del gruppo. Nell'ambiente romano quando non riesci a vincere le critica sono sempre pronte. In alcuni casi le valuto giuste e le accetto, mentre in altri le considero infondate e non mi vanno giù. Zarate? Ho parlato con Delio Rossi a Coverciano e anche lui era d'accordo con me: sente troppo le responsabilità e finisce per sbagliare anche cose semplici, ma l'impegno non è mai mancato. Kozak? Lo difenderò sempre di fronte ad accuse ingiuste. Dopo Milano Libor era venuto fuori come un delinquente e queste sono cose che non fanno bene al ragazzo». Reja saluta e torna in albergo a studiare il Brescia: serve una vittoria per non perdere altre posizioni.

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