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Rugby Debutto amaro dell?Italia battuta soltanto da un drop dell?Irlanda a due minuti dalla fine Primo tempo chiuso in vantaggio 6-3 poi si lotta ma il Flaminio viene gelato sul più bello

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Nonostanteuna mischia di lusso e una difesa esaltante l'Italia perde, di nuovo, 13-11. Questa volta è una vittoria buttata via per alcuni errori di gestione. Il peso del risultato mancato grava, soprattutto, sull'inspiegabile black out subito dagli Azzurri all'inizio del secondo tempo quando due errori gratuiti nei 22 metri difensivi regalano il possesso all'Irlanda che vi costruisce la meta di O'Driscoll. Prima una mischia con introduzione italiana viene punita con un calcio di seconda per un ingaggio illegale. La difesa reagisce e spinge fuori dal campo D'Arcy guadagnando una rimessa laterale. Poi Ghiraldini lancia per Zanni che perde l'ovale cadendo a terra, turn over. Mischia ai 5 metri con introduzione irlandese, due fasi, O'Driscoll infila il buco giusto e plana in meta. Siamo al 44' e la trasformazione di Sexton porta lo score sul 6-10 scavando un piccolo solco nel punteggio che, alla fine, sarà sufficiente a portare a Dublino una vittoria strappata con i denti. Sì perché prima e dopo questi 5' di buio l'Italia ha dimostrato a tutti di essere, finalmente, competitiva in questo torneo che, come al solito, ha richiamato il pubblico della grandi occasioni al Flaminio. Vero, i verdi di Kidney sono scesi a Roma senza otto titolari ma anche Mallett ha dovuto rinunciare a elementi importanti come Mauro Bergamasco e Derbyshire. Per colmo di sfortuna poi, dopo soli 10' ha perso anche l'attesissimo Gori, probabilmente per tutto il Sei Nazioni. Il giovane pratese ha riportato la lussazione della spalla sinistra in un placcaggio ma aveva già dimostrato le doti che hanno convinto Mallett ad affidargli la maglia n.9. Personalità, visione di gioco, coraggio e, soprattutto, tanta velocità nell'estrarre l'ovale dai punti di incontro. Proprio quello che servirebbe per dare maggiore efficacia ai possessi garantiti all'Italia da un pack stratosferico che ha dominato gli avversari in mischia chiusa e nel gioco aperto. Dellapè, Perugini, Geldenhuys, Ghiraldini e Castrogiovanni hanno spalmato una mano di cemento sulle mura del fortino azzurro quando O'Driscoll e compagni arrembavano e hanno letteralmente distrutto gli avanti di Kidney. Ross, c'è da giurarci, sognerà a lungo i baffi di Perugini che gli ha impartito una lectio magistralis sul ruolo del pilone. L'altro protagonista atteso, Kris Burton, non ha steccato alla prima ma nemmeno impressionato. Di lui si ricordano un drop fallito ma anche un miracoloso recupero nel secondo tempo. Nell'iniziativa di gioco non si è notato e non è un bel segnale, ma l'Italia ha difeso molto e lui ha bisogno di altre opportunità. Dopo un primo tempo segnato da una splendida difesa italiana e dai calci di Mirco Bergamasco al 7' e al 40' (ma grida vendetta il «rigore» fallito al 30') e di Sexton al 28', la ripresa si apre come detto. Dopo la meta di O'Driscoll gli Azzurri hanno il merito di non mollare e dal 67' piazzano le tende nei 22 metri irlandesi conquistando punizioni (che parisse ha scelto di giocare con la mischia), un giallo a O'Brien e, infine, la bellissima meta di Mc Lean che al 75' infiamma il Flaminio e porta l'Italia in vantaggio 11-10. Bergamasco non trasforma, passano tre minuti e O'Gara getta una secchio di acqua gelida sul fuoco azzurro marcando un drop che fissa l'11-13 finale.

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