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Occasione unica per la Roma

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Tranquilli,non è ancora successo niente! O meglio, è partito quel processo che i tifosi romanisti veri aspettavano da una vita e che nel giro del prossimo mese dovrebbe portare la Roma nelle mani degli americani. Ma calma e gesso perché i condizionali, visti i precedenti, sono ancora d'obbligo e per dire «è fatta» bisognerà aspettare le firme in calce ai contratti. Ora partiranno tutte quelle azioni di disturbo già viste in passato: sicuro! Ma ci siamo, il sogno a stelle e strisce del popolo romanista è davvero a un passo dal realizzarsi e l'attesa cambio di proprietà riporterà nuova linfa all'interno del fortino di Trigoria. Probabilmente si arriverà a fine stagione in questa maniera, con ognuno al suo posto, tranne i Sensi ovviamente, aspettando che gli americani decidano chi e come dovrà fare le loro veci all'interno del club. È prevista infatti solo per la fine della stagione calcistica la vera «rivoluzione» americana che entrerà totalmente alla guida della Roma. Evidente che non sarà una sorta di pulizia etnica, ma una revisioni di tutte le posizioni: questione di scelte che verranno fatte in base alle capacità individuali, ai ruoli e senza i nepotismi del passato. Non ci saranno più amici degli amici, zie, cugine, nipoti, ma solo gente in grado di lavorare dando il meglio all'interno di una struttura organizzata con metodo manageriale: una roba molto americana. In questo senso, nessun problema per le molte persone capaci che lavorano attualmente, all'interno del club: chi si deve preoccupare, semmai, sono i mediocri. È un'occasione unica che capita alla Roma in grado così di spalancare le porte del calcio italiano a un investitore straniero che per la prima volta nella storia del nostro sport nazionale, mette i soldi su una delle «grandi» del campionato. E la piazza? Ha reagito come da programma, alla faccia del «voliamo basso», con il sito del club in tilt già dalle prime indiscrezioni del pomeriggio e quel passaparola radiofonico che fa di Roma una città unica. Una cosa che adesso hanno capito anche Oltreoceano. Anzi, che credono di aver capito... perché il bello, per loro e non solo, deve ancora venire.

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