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Gol e cazzotti, l'Inter passa a Bari tra le proteste

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Scossonida turno infrasettimanale: l'Inter fa quello che deve fare, passa sopra il povero Bari, sfrutta le disgrazie altrui e vola a -7 con una partita in meno. Si potrebbe e si dovrebbe osare da subito, invece il primo tempo è un'esaltazione del non facciamoci male. Il Bari vorrebbe ma ancora non può: sale ma combina poco o nulla. L'Inter, invece, si accontenta di vivacchiare a basso consumo. La fantasia e la pazzia sono solo all'opposizione: circolazione di palla a ritmi da balera, il triumvirato avanzato Pazzini-Eto'o-Milito zampetta qua e là senza seminare zizzania dalle parti di Gillet e le uniche cose degne di nota provengono quasi esclusivamente da qualche sfuriata di Maicon. L'Inter dei primi quarantacinque minuti è tutta qui. Il Bari, mettendo in mostra l'organizzazione tanto cara a Ventura, ha vita facile e l'occasione migliore, una punizione velenosa di Almiron che Julio Cesar manda in angolo allungandosi come una molla dopo dieci minuti. Le cartoline da inizio ripresa fanno sperare in un finale in crescendo: Rossi mette una pezza al momento giusto su Eto'o e Parisi da lontano richiama in causa Julio Cesar. Inter e Bari, adesso, hanno voglia di fare del male. Chivu lo fa, letteralmente, al 60': destro al volto del povero Rossi, Romeo non vede nulla ma ci dovrebbe pensare la prova tv. Sneijder, desaparecido per infortunio dal Mondiale per club, leva gli ormeggi dalla panchina un minuto più tardi e l'Inter alza il proprio raggio d'azione. La dimostrazione arriva al 75': Kharja sale, duetta con Eto'o e fa secco Gillet. Strike al primo colpo. Pazzini e Sneijder completano l'opera nel recupero. La remuntada può continuare. M.D.S.

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