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Quelle calze rosse unite dalla storia

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Appartengonoalla storia e alle tradizioni della Roma, le calze rosse (Red Sox), già un segno augurale. Valeva la pena di beccarsi la neve di New York, per la spedizione romana, il popolo sogna il lieto fine, l'arrivo dello Zio Tom, ma soprattutto quello di Franco Baldini, solido assetto societario, e quello di Walter Sabatini, altro ex, mercato intelligente. L'auspicio è che i tempi non si dilatino, per arrivare a disegnare la prossima stagione in termini utili, la nuova proprietà a garantire copertura e disponibilità alla programmazione per i responsabili designati. Area tecnica rinnovata, ma soprattutto un assetto societario garante di comunicazione, di marketing, di sponsor, di tutti i settori che hanno brillato in questi anni per la loro assenza o inefficienza. Ne ha diritto la Roma per trarre finalmente un utile adeguato al suo straordinario bacino di utenza, il sogno dello stadio sarà purtroppo trasferito alla generazione successiva, la burocrazia italiana non fa sconti, neanche al senso pratico degli americani. Ma intanto ci sarà da sbrigare questa fastidiosa intrusione della Coppa Italia, stasera a Torino, sembra sfuggire all'abituale fascino questa sfida che i due tecnici non sembrano gradire, anche per la collocazione a tre giorni da impegni di campionato pesanti. E in fondo il turnover sarà limitato, la Roma senza Totti potrebbe affidarsi a Borriello a Vucinic, anche se Ranieri ha parlato di simbiosi perfetta tra Mirko e Menez, il che spiega perché sono stati mandati entrambi in panchina. La minaccia? Chi vince la Coppa Italia, se dovesse restare fuori dalla Champions avrebbe diritto all'Europa League, un incubo. Ci tiene a ribadire, l'allenatore, che la sua Roma gioca bene e che lui non vede un calcio di livello spettacolare, con tutta evidenza domenica scorsa era a pranzo quando Sky regalava le immagini dal Friuli, dove Udinese e Inter scaldavano i cuori.

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