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Roma, un suicidio

Il giocatore della Sampdoria Palombo (s) e il giocatore della Roma Totti (d)

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Un campionato folle, come la domenica della Roma a Marassi. La cabala ha ancora la meglio sulla scaramanzia di Ranieri che esce di nuovo sconfitto da una sfida contro la Sampdoria: squadra contro la quale non vince dal '91... qualcosa vorrà pur dire. Sesta rimonta subita quest'anno e gara fotocopia di quel maledetto Roma-Samp che costò lo scudetto 2010 alla Roma. Stavolta però il tecnico c'entra poco, perché i giallorossi avevano fatto tutto bene per un tempo, stretto i denti all'inizio contro una Samp arrembante e poi erano andati in vantaggio grazie al gran gol di Vucinic eletto titolare dal turn-over giallorosso con Totti in panchina. Quindi lo strano episodio con Mexes, intervistato all'intervallo da Sky e pronto a tornare in campo (nel primo tempo si era più volte toccato la coscia destra), ma che viene lasciato fuori per Juan. Sarebbe stato un cambio come un altro, precauzionale, se non fosse entrato in campo il peggior Juan di sempre. Proprio lui, l'uomo che ha tenuto più volte in piedi da solo la difesa romanista, è stato la causa del naufragio. Imbarazzante, una regressione tecnico-tattica che ha portato a due errori clamorosi con la Roma condannata all'inferno. La speranza è che il brasiliano riesca a resettarsi e smaltire rapidamente le tossine di una giornata che potrebbe minare la sua testa per il futuro. Una sconfitta che interrompe la striscia positiva di una Roma (scavalcata in classifica dal Napoli) che sembrava ben lanciata all'inseguimento della vetta e che non approfitta del pareggio milanista. Ma tra le note negative della giornata anche qualche segnale positivo. È piaciuto l'affiatamento dei tre lì davanti, Menez-Vucinic-Borriello, in grado di infiammare più volte l'entusiasmo degli oltre mille tifosi romanisti arrivati fin lassù. E da segnalare anche il buon umore di Totti, o almeno il fair-play con il quale ha accettato la panchina sulla quale s'è ritrovato, per la prima volta nella storia romanista, assieme a De Rossi. Non era mai successo infatti che i due simboli della Roma si ritrovassero all'inizio di una partita ufficiale insieme in panchina. Alla faccia del «filone» romano e romanista invocato più volte da Ranieri al quale una cosa da imputare c'è: ma serviva davvero far entrare Totti a un minuto dalla fine di una partita così? Eppoi dice che Totti non è felice: ettecredo, direbbero a Roma! «Ma solo a Trigoria», risponderebbe lui...

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