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Milan da pazzi

Milan

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C'è chi, come Roma e Lazio, ama fare regali agli altri e lasciarci la pelle e chi, come il Milan, ama farli ugualmente e riesce comunque a limitare i danni. «Se non vinciamo lo scudetto quest'anno, non lo vinciamo più», sentenzia Gattuso: impossibile dargli torto. Perché il Milan ha più vite di un gatto e riesce a restare in piedi anche dopo un agguato da otto reti totali architettato e applicato quasi a regola d'arte dall'Udinese. Il partito di Guidolin, vincendo le elezioni per il governo in mezzo al campo, mette subito in trappola Allegri. La maggioranza Inler-Asamoah-Adbdi, irrobustita dal continuo su e giù laterale di Isla e Pasquale e dai rientri di Sanchez, è inattacabile per l'opposizione milanista, composta da Gattuso, l'irriconoscibile Seedorf e Strasser. L'Udinese prende in ostaggio il Milan nella sua metà campo per i primi quaranta minuti e se lo cucina bene bene. Isla, Zapata e Sanchez lo mettono all'angolo, Inler lo lega al palo e la girata di Di Natale (35'), tenuto in gioco dallo sbadato Antonini, lo castiga a dovere. La punizione, però, dura troppo poco: Ibra, ectoplasma per 44', ne azzecca una, lascia Domizzi a prendergli la targa e serve a Pato il più comodo dei piattoni da mettere in porta. Segue, ad inizio ripresa, un tentativo di capovolgimento di fronte da parte della squilibrata pattuglia rossonera. L'Udinese, con la collaborazione della banda del buco della difesa milanista, ringrazia sentitamente. Prima, al 53', Sanchez, imbeccato da Isla, e poi, al 66', Di Natale, servito da Inler dopo un furto con scasso a Seedorf, fanno marameo a Bonera e secco Amelia. Allegri esegue l'inevitabile mossa della disperazione: via Seedorf, dentro Cassano e 4-2-4. Gli effetti speciali, però, non servono a granché. Serve di più una banale autorete al 78', prodotta da una malandrina deviazione di Benatia. Quattro minuti dopo, la ressurrezione del Milan è completa: Gattuso ringhia, Thiago Silva predica, Cassano produce e Pato rimette le cose a posto. 3-3: Udinese cicala e Milan formica? Per niente, perché non finisce qui. Attaccare in contropiede la sciagurata difesa rossonera continua a pagare puntuale come una cambiale: all'88' va all'incasso Denis. Ma il sogno udinese di un 4-3 modello Italia-Germania all'Azteca termina proprio sul più bello. Anche nella ripresa il letargo di Ibrahimovic finisce un attimo prima che sia troppo tardi, stavolta senza deleghe. Altro assist di Cassano, passo di danza troppo complicato per Isla e 4-4. La capolista può tirare un bel sospiro di sollievo. Un punto, grazie ai gentili omaggi di Roma e Lazio, le basta e le avanza.

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