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Lo Special è il Barça

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Hastravinto il Barcellona di Guardiola, un'orchestra straordinaria che suona a memoria. Ha straperso il Real di Mourinho, umiliato, preso a pallonate. Sono in campo 8 degli 11 titolari della Spagna mundial di Del Bosque, dieci i candidati al Pallone d'Oro, con Ronaldo, Messi, Ozil e Dani Alves a rappresentare il resto del mondo. Di fronte a tanta ricchezza, la pochezza del calcio italiano è disarmante. I centomila del Camp Nou accolgono i giocatori con una coreografia straordinaria: è il compleanno del Barça (111 anni dalla fondazione) serve un regalo speciale. E il regalo arriva. La partita dell'anno dura soltanto dieci minuti: Iniesta vede un corridoio che non c'è, Pedro taglia, Xavi si inserisce, controlla di tacco, e supera Casillas con un tocco morbido. Barcellona uno, Real Madrid zero. Per chi avesse ancora qualche dubbio, Andrè Iniesta è il giocatore più forte del mondo: il centrocampista, dopo aver deciso la finale del mondiale sudafricano contro l'Olanda, legittima tale titolo con l'ennesima invenzione. Ha corsa, estro, fantasia. Trova spazi che non ci sono, che gli altri non vedono, che neppure immaginano. Ma soprattutto gioca in maniera semplice, essenziale. Xavi è il suo degno compare. È lui che avvia l'azione del raddoppio, finalizzata da Pedro a porta vuota dopo un'incursione di Villa sulla sinistra e un'indecisione di Casillas: al 18' il Barça è avanti di due gol. La corrida era iniziata dopo cinque minuti, con Messi lesto a calciare da fermo colpendo il palo: il ruggito del Camp Nou accendeva le polveri di una notte bagnata. Nonostante la pioggia, il gioco delle squadre è fluido, il tasso tecnico superlativo, quasi eccessivo. La partenza a testa bassa dei catalani trova impreparata la formazione di Mourinho che, pur stretta in venti metri, concede spazi. Marcelo soffre Pedro, Messi è imprendibile, Iniesta e Xavi riescono a cucire il gioco dei blugrana in maniera eccellente. Dall'altra parte Benzema è un latitante, Khedira e Xabi Alonso due ostaggi in mano alla banda catalana. Cristiano Ronaldo sembra un leone in gabbia, Ozil un pulcino bagnato. Il lusitano - fischiatissimo - prova a suonare la carica: sfiora il palo su punizione, poi viene steso da Valdes per un rigore legittimo che Iturralde non concede. Nella ripresa Villa in tre minuti archivia la sfida numero 161, prima con un diagonale di destro a fil di palo, poi con un tocco di esterno dopo un'invenzione di Messi. Jeffren sigla il pokerissimo prima della rissa da saloon che vede protagonista Sergio Ramos.

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