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L'occasione delle romane per accorciare

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Ripartela caccia al Milan e l'anticipo di Genova conforta le ambizioni della muta all'inseguimento: la capolista frenata dalla Samp, vanificato dal solito Pazzini il vantaggio siglato da un ispirato Robinho, su assist di Ibra. L'allarme per chi è in rincorsa deriva dalla grande forza espressa dai rossoneri: dopo il piccolo cedimento in avvio di ripresa, la capolista ha prodotto un finale impetuoso, creando tante occasioni, Curci è stato il migliore dei suoi. Partita di straordinaria intensità, da applausi a dispetto di un terreno infame, neanche un giallo, tenero Mazzoleni, ma bravi i giocatori. Non guadagna la Juve, la Fiorentina a pezzi perde anche Gilardino e Camporese, chiude in dieci, ma resta avanti per ottanta minuti prima di arrendersi a una prodezza di Pepe. Fascino particolare, quello del derby incrociato tra Capitale e Sicilia: in maniera sensibile coinvolge l'alta classifica che le due romane frequentano, fin dalle battute di avvio la Lazio, in rincorsa la Roma scesa dal letto con il piede sbagliato, sonno turbato da sogni e rimpianti della stagione scorsa. Compito più agevole per i laziali, che tornano all'Olimpico per affrontare il Catania orfano di Maxi Lopez, Reja non ha problemi di formazione essendo stato risparmiato dalla valanga di infortuni che hanno reso la vita difficile alle favorite della vigilia. Trae vantaggio, inoltre, dall'assenza dall'Europa, una seduta di allenamento le parentesi di Coppa Italia contro rivali impalpabili e in casa propria. Non vivrà però un pomeriggio tranquillo, perché Giampaolo sa come creare problemi anche ad avversari di più illustre livello. Alto coefficiente di difficoltà per la Roma, che in serata dovrà far fronte alla potenza offensiva del Palermo di Pastore, che rispetto al pur geniale Menez sembra di altra levatura. Vigilia senza la gnagnera abituale relativa alla scelta degli attaccanti, il forfait di Vucinic lascia Ranieri senza alternative in attacco, in centrocampo si ferma Greco, però ci sarà Pizarro fin dal via. Vedremo se De Rossi, spostato dalla posizione di play basso che aveva appena riconquistato, saprà offrire lo stesso livello di rendimento. Ma l'interrogativo riguarda il volto che la Roma presenterà: quello orribile del primo tempo di Champions o quello, altero e furioso, interprete della grande rimonta?

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