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Sollievo Interrotto il digiuno di gol, può essere l'arma in più

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MatteoDe Santis La metamorfosi di Francesco Totti. Da indesiderato a rimpianto. Lo strano sabato sera del capitano giallorosso: prima, durante e dopo Juve-Roma. Una vigilia passata ad ascoltare le tante voci di chi non lo avrebbe voluto in campo dall'inizio, una partita di assoluto livello impreziosita dal pareggio dal dischetto e la sostituzione, la quinta dall'inizio della stagione, con Borriello. Un cambio che ha fatto storcere la bocca a molti, compresa una larga fetta degli scettici del prima. Una decisione che non ha convinto neanche Claudio Ranieri. Se potesse tornare indietro al 22' del secondo tempo di Juve-Roma, il tecnico di San Saba opterebbe per scelte completamente differenti. Totti ancora in campo e Borriello al posto di qualcun altro, molto probabilmente di Vucinic. Il ragionamento fatto a posteriori da Ranieri è semplice: da quando Totti è stato richiamato in panchina, la buona Roma del primo tempo è completamente scomparsa e la versione sbiadita della ripresa ha anche rischiato di perdere una partita che si poteva vincere. Lasciando da parte i rimpianti per avere preso un punto invece che tre, il lato positivo della storia è il ritorno di Francesco Totti al centro dell'universo romanista dopo uno dei periodi più bui del suo recente passato. La lunga astinenza dal gol, la difficoltà nel realizzare le giocate che gli erano sempre riuscite a occhi chiusi e il partito dei «Totti è finito» in aumento di giorno in giorno: la fiducia nel numero dieci giallorosso era scesa ai minimi storici. Il rigore spedito alle spalle di Storari, che tradotto in cifre significa rete numero 247 con la maglia della Roma in gare ufficiali, e soprattutto la crescita minuto dopo minuto cancellano la (solo) teorica mozione di sfiducia nei confronti del capitano che alcuni franchi tiratori stavano preparando da un po' di tempo. Totti c'è e si è sbloccato. Dopo averlo fatto in Champions, c'è riuscito anche in campionato. Il settimo dispiacere regalato alla Juve fa scalare da quota 192, raggiunta lo scorso 9 maggio, a 193 il suo bottino in serie A. Roberto Baggio, a 205, ha ancora dodici gol di vantaggio. Totti, però, ha dalla sua parte la tradizione: dalla stagione 2002/2003 è sempre andato in doppia cifra. Superato l'ostacolo del primo centro, la strada dovrebbe essere più in discesa. Perché le tradizioni vanno rispettate e perché a Trigoria, nonostante tutto, dicono di non aver mai visto un Totti così in forma come negli ultimi tempi. Le scelte di Ranieri lo confermano: derby a parte, Totti ha saltato una sola gara, a Brescia, su sedici. 302 reti comprendendo le amichevoli, 247 in partite ufficiali e 193 in campionato: « E - come diceva Corrado Mantoni - non finisce qui».

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