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La crisi Inter è nuova e paradossale

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L'elencoè incredibile: Samuel indisponibile fino alla fine della stagione, Maicon fermo per un mese, fuori uso per poco o molto tempo, in conseguenza di uno stiramento muscolare Julio Cesar, Lucio, Materazzi, Milito, Cordoba, Cambiasso; Thiago Motta, operato al ginocchio a fine agosto e non ancora guarito; e finalmente Sneijder, l'olandese di ferro che, nell'intervallo dell'incontro di domenica col Brescia, è svenuto per un improvviso calo di zuccheri. Il solo Milito, purtroppo irriconoscibile sotto porta, lamenta fortunatamente appena attacchi di crampi. Non v'é da stupire se la gara disputata nella Champions il giorno 2 di questo mese, contro il Tottenham, al contrario dell'incontro di andata che fu vinto 4-3 con un crollo solo finale dei nerazzurri si sia chiusa con un insuccesso per 1-3. In campionato, è andata meglio col Genoa, che ormai sembra relegato nei bassifondi della classifica ma col Brescia, che sta peggio dei liguri, c'è voluto un rigore battuto da Eto'o per bilanciare un gran gol del centravanti lombardo, Caracciolo. Naturalmente, al vertice del club infortuni troppo frequenti e rendimento troppo discutibile hanno finito per suggerire un confronto poco lusinghiero tra il povero Benitez e il trionfante Mourinho, trasferito in Spagna, detestato in genere dagli ambienti del calcio italiano per il suo carattere provocatorio ma rimpianto dai tifosi dell'Inter e forse, sotto sotto, anche dal presidente Moratti... In realtà, il discorso è molto più impegnativo ed allarmante perché investe non il solo destino della compagine interista ma tutto il calcio italiano, anzi tutto il calcio-spettacolo. Il lettore sa bene di che si tratta anche perché, mentre noi scriviamo queste righe, tutti i giornali, le radio e le televisioni sono impegnati ad annunciare l'undicesima giornata che si gioca domani in turno infrasettimanale, per poter disputare la successiva a fine settimana. Con tempi così ravvicinati è inevitabile tanto che si moltiplichino gli infortuni muscolari quanto che più di una compagine, di un allenatore e di non pochi giocatori vadano in tilt. Il solo rimedio a questo pasticcio, ovviamente è il cosiddetto «turn over» - al quale, per esempio domenica, nella partita del Napoli contro il povero Parma, ha fatto ricorso con successo Mazzarri - ma non capita sempre di affrontare un avversario relegato, in malinconica compagnia, all'ultimo posto in classifica. E, in ogni caso, l'allenatore livornese ha potuto giostrare le sostituzioni nella ripresa ricorrendo ai titolari, che erano in buona forma fisica, mentre Benitez ne ha tanti in infermeria. Piuttosto bisognerebbe parlare di una riforma seria, riducendo di almeno due unità le formazioni delle "elette" ed evitando la moltiplicazione dissennata degli impegni extra-campionato, proprio per garantire uno svolgimento ragionevole ed obiettivo del torneo principale. Ma da quest'orecchio la Lega milanese non ci sente.

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