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Il solito Cassano

Antonio Cassano

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Non ce l'ha fatta. Ha resistito tanto tempo, si è sposato con Carolina, tra qualche mese diventerà papà per la prima volta ma alla fine ha mollato. Quando il presidente della «sua» Samp gli ha chiesto di accompagnarlo in un ristorante di Sestri Levante dove un club di tifosi gli doveva consegnare il premio «Rete d'argento», destinato al miglior sampdoriano dell'anno scorso, non ci ha visto più. Non ci voleva andare e fino a qui tutto ok ma si è lasciato andare alla solita clamorosa cassanata. «Cassano ha avuto un comportamento gravemente offensivo e irrispettoso nei confronti del presidente Garrone», così recita la nota del club genovese. In altri termini sono volate parole forti, insulti nei riguardi del dirigente che lo aveva riportato in Italia dopo l'inconcludente parentesi al Real. Nessuna riconoscenza per la Samp che lo ha recuperato e riportato in azzurro, solo la voglia di urlare in faccia a Garrone che lui a quella cena non ci sarebbe andato per nessuna ragione. La discussione cominciata al primo piano nella palazzina del centro sportivo sampdoriano, è proseguita all'entrata degli spogliatoi. Antonio martedì scorso ha superato il limite con il numero uno della società e ora la Samp chiederà alla Lega l'autorizzazione per multarlo, ma non è escluso che sia solo un primo passo verso una clamorosa esclusione che sembra l'anticamera di una rottura definitiva. Ieri i vari tentativi di mediazione per ricucire il rapporto tra i due sono andati a vuoto nonostante le scuse abbozzate da Cassano che aveva capito di averla fatta ancora una volta grossa. A questo punto sarà il collegio arbitrale della Lega a decidere l'entità della sanzione disciplinare e se dovrà avvenire addirittura la rescissione unilaterale del contratto con la Sampdoria. In questo periodo Cassano non percepirà lo stipendio.   Si muovono alcuni grandi club: Juventus, Fiorentina e Inter sono pronte a ricoprire d'oro il talento di Bari Vecchia già tra due mesi quando riaprirà il mercato. La sceneggiata di Cassano potrebbe avere ripercussioni anche per la nazionale italiana: Prandelli era felice che Antonio avesse messo la testa a posto e questa nuova cassanata riapre vecchi punti interrogativi sulla tenuta mentale di uno dei migliori talenti del nostro calcio.

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