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"Cara Lazio puoi sognare"

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Gigi Riva in una foto d'archivio

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«Lo scudetto? A guardare classifica e gioco, per la Lazio non è un obiettivo impossibile». Non è il parere di uno sprovveduto, ma di qualcuno che al calcio, prima da giocatore e poi da dirigente, ha dato molto. Gigi Riva, ex gloria del Cagliari prossimo avversario dei biancocelesti, di scudetti a sorpresa un po' se ne intende: «Ma è sbagliato ritenere che quello che noi portammo in Sardegna nel '70 fosse un titolo imprevisto», ribatte lui. «Già l'anno prima arrivammo secondi, l'anno dopo invece ce la saremmo potuta giocare se non fosse stato per il mio infortunio».   Era un calcio diverso, e diverso è anche lo stile di gioco delle due squadre, col Cagliari che puntava quasi tutto sulle doti da goleador del suo bomber e la Lazio che, probabilmente, una punta da venti gol a stagione non ce l'ha: «Ma non è certo un handicap - spiega Riva - Reja ha costruito un meccanismo che mette in condizione di andare in gol diversi giocatori. Per ora è in testa alla classifica, e questo dice tanto». L'allenatore goriziano per Riva è una vecchia conoscenza: «Ci conosciamo da quando eravamo calciatori e avversari», spiega il direttore tecnico della Nazionale, che con Reja ha solo un anno di differenza. «Ovviamente - aggiunge - l'ho seguito molto quando è arrivato sulla panchina del Cagliari, dove ha fatto benissimo cogliendo la promozione nel 2004. Credo che se non fosse stato per alcuni problemi con il presidente Edy sarebbe potuto essere ancora oggi il tecnico dei rossoblu».   Reja si mise subito tutto alle spalle, ripartì da Napoli, passò per Spalato e oggi si gode i successi della sua Lazio. Ma dietro l'angolo adesso c'è proprio il Cagliari: «Credo che all'Olimpico vedremo una bella partita - pronostica Riva - perché si tratta di due squadre che giocano un buon calcio. L'errore che non devono fare i biancocelesti è sottovalutare l'avversario. Il Cagliari finora ha avuto un calendario molto difficile, ma ha perso solo con Juventus e Inter, giocando bene in entrambe le occasioni. Può lottare per l'Europa League». Le ambizioni biancocelesti, invece, non possono che essere maggiori. «Ci sono le condizioni per lottare con Milan e Inter - azzarda Riva - anche perché la società e il tecnico, se le cose dovessero continuare ad andar bene, potrebbero decidere di puntellare la rosa a gennaio».   Intanto Reja si gode Mauri e Floccari, nel giro della Nazionale di Prandelli: «Stefano è una persona seria - dice il direttore tecnico degli azzurri - e quando va in campo la sua presenza si sente. Può diventare un punto fisso dell'Italia. Sergio invece è all'inizio della sua avventura azzurra, ma si vede che ha qualità. Deve continuare a lavorare». E chissà che in un futuro prossimo non possa toccare anche a qualcun altro, magari Ledesma: «Chissà - conclude Riva - ma queste cose dipendono solo da Prandelli».  

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