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Sulla capitale si allunga l'ombra di Leonardo

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Nessunonella Roma prende in considerazione l'esonero. Almeno fino al derby. Il motivo principale è uno: sul mercato non c'è un allenatore che convince al 100%, uno capace di dare garanzie in un momento così difficile. Eppure un segnale è stato inviato a Leonardo, scaricato dal Milan in estate. Il «ponte» per arrivare all'allenatore brasiliano è un mediatore internazionale, chiamato spesso in causa dalla Sensi nelle operazione di mercato. Un mesetto fa c'è stato un primo sondaggio della Roma, ieri la chiamata è partita in senso inverso per parlare con il marito della presidentessa. Una chiacchierata esplorativa, nulla di più: Leonardo è un tecnico con poca esperienza e la sua eventuale candidatura troverebbe ostacoli all'interno dell'attuale dirigenza. Nel Milan era assistito nel lavoro tattico da Mauro Tassotti che è rimasto nello staff del Milan come vice di Allegri. Mancherebbe quindi un uomo di campo da affiancare al brasiliano, più manager che allenatore. Un'altra «anima» della Roma spinge per Lippi, l'ombra che tormenta Ranieri. La candidatura dell'ex ct resta in piedi. Sul mercato non c'è molto altro. Un'opzione sarebbe il «santone» Guus Hiddink, attuale ct della Turchia ma pronto a un impegno part-time già affrontato ai tempi del Chelsea. L'olandese, però, è di quelli che si mettono a sedere per trattare solo quando ballano tanti milioni: in questo momento di transizione della società e con un bilancio già in «rosso», è difficile ipotizzare una spesa folle della Roma. A meno che Unicredit decida di intervenire per valorizzare un asset in vendita. Altri nomi su piazza: da Donadoni a Beretta, da Ballardini a Zola. E da ieri è libero anche Rijkaard, che ha rescisso il contratto con il Galatasaray. Ale. Aus.

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